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“Il Signore ci chiederà conto di tutti i migranti caduti nei viaggi della speranza, vittime della cultura dello scarto”. Così Papa Francesco all’Angelus.
Poi un passaggio sul terremoto di Amatrice: “Domani ricorrono quattro anni dal terremoto che ha colpito l’Italia centrale”, ha proseguito Francesco. “Rinnovo la preghiera per le famiglie e le comunità che hanno subito i maggiori danni, perché possano andare avanti con solidarietà e speranza, e mi auguro che si acceleri la ricostruzione affinché la gente possa tornare a vivere serenamente in questi bellissimi territori dell’Appennino”. Continua a leggere su Agi.it