Il “patto” fatto con Amadeus è stato rispettato. Paolo Palumbo arriva sul palco di Sanremo e il teatro Ariston lo saluta con una standing ovation. Lui, il cuoco sardo colpito dalla Sla ha preso davvero “a cazzotti” quel male che l’ha portato a dover abbandonare molti progetti. Ha portato la canzone “Io sono Paolo”, ogni parola l’ha legata a quella successiva utilizzando gli occhi e, con affianco il cantante Cristiano “Kumalibre” Pintus il successo è stato totale. “Io a Paolo ci siamo conosciuti mesi fa e ho mantenuto la promessa di averlo con me a Sanremo”, ha detto un emozionatissimo Amadeus. Dopo la canzone, Paolo Palumbo, grazie al riproduttore vocale sonoro, ha fatto sentire a milioni di persone il suo personale messaggio: “Sono uno dei tanti guerrieri che combatte ogni giorno una battaglia”. E l’ultima strofa della sua canzone è un inno alla fede: “Credo e recito il Rosario, ed è proprio lui a tenere lontano il mio sicario”.
Sanremo, Amadeus e tutta l’Italia si commuovono davanti alla grandezza e alla voglia di lottare di Paolo Palumbo, sardo doc superstar della seconda serata del Festival di Sanremo 2020.










