Paola Naitana, 56enne di Sassari, da tre decenni fa la veterinaria. Dallo scorso dicembre, per quanto a sbalzi, combatte con lo stipendio che c’è e che – per tre mesi sicuri, almeno sinora – non c’è: “Ho anticipato anche quattro mesi di spese per gli spostamenti con l’automobile per raggiungere le aziende, la politica non sta dando nessun segnale, il passaggio in Laore deve avvenire in tempi brevissimi. Prendo meno di 1600 euro di stipendio al mese, impensabile rinunciarci in tempi neri come questi. Molti miei colleghi”, confida la veterinaria, “sono monoreddito, io no ma i disagi ci sono lo stesso”.
Uniti alla rabbia di trovarsi, neanche tanto idealmente, le porte della politica chiuse in faccia: “Da tanti anni aiuto gli allevatori a poter ottenere i premi, non rappresentiamo un costo per loro, anzi. La Regione non pensa al benessere dei cittadini, siamo una goccia nel mare dei problemi della Sardegna, ma non possiamo stare dietro alle beghe di chi non ci paga. Vogliamo essere retribuiti perché stiamo lavorando”









