Quaranta pagine accompagnate da 33 foto, che delineano l’incompatibilità dell’intervento che vede nel comune di San Vero Milis, nella spiaggia di Su Pallosu, la realizzazione di un ormeggio per 32 imbarcazioni. Questo comporterebbe l’esproprio di 7200 mq di specchio acqueo oggi utilizzato da residenti e turisti. L’opposizione al progetto parte dai social. Non ci stanno Associazioni, gruppi politici, privati cittadini che hanno aperto un’apposita pagina Facebook “Trasferire ormeggi e barche da Sa Marigosa a Su Pallosu ? No, grazie”, che ad oggi conta oltre mille iscritti per dichiarare ferma opposizione al progetto.
“Un’opposizione popolare forte e motivata per una scelta non condivisa e non partecipata dalla comunità locale. Ci auspichiamo che Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale di San Vero respingano senza appello un progetto che è sbagliato e pericoloso nella sua localizzazione” afferma in una nota Andre Atzori amministratore della pagina social -. L’intervento, che comporterebbe nell’area della concessione entro 100 metri dalla costa il divieto di balneazione e pesca va a ledere i diritti dei cittadini, dei turisti e dei pescatori va bocciato senza se e senza ma anche perchè è incompatibile con il PUC (Piano Urbanistico Comunale), PUL (Piano Utilizzo Litorale). Il primo infatti sottopone a vincolo archeologico tutta l’area e il secondo non prevede nell’area richiesta la realizzazione di campi boe. Sottraendo un rilevante spazio di mare alla collettività per dare a pochi un ormeggio si vanno a compromettere Turismo e Pesca, che vedono il litorale di Su Pallosu da sempre apprezzato e amato dalla comunità locale e interessato da un flusso turistico storico.
“L’area individuata è la settima spiaggia sarda a rischio erosione secondo gli studi della Regione, – spiega – non è mai stata mai storicamente usata per ormeggio delle imbarcazioni che son sempre rimaste molto più a sud, nell’approdo di Sa Marigosa e nel progetto presentato sono assenti relazioni e studi riguardanti l’iterazione con il Progetto Antierosione già finanziato dalla Regione. Completamente assente nel progetto presentato l’aspetto della sicurezza in mare e della viabilità in terra collegati all’intervento. Manca pure la mappatura -richiesta dalla normativa come requisito essenziale-delle praterie di posidonia oceanica. La concessione demaniale marittima si trova infatti incredibilmente davanti alle case del piccolo centro urbano con gravi motivi di preoccupazione per la tutela e incolumità delle area marine circostanti e non è indicato quale spazio verrebbe utilizzato per la messa in acqua delle barche, parcheggio carrelli e auto a seguito delle stesse.”












