Un mare di cenere, fumo e ancora altra cenere. È spettrale lo studio dentistico Falconi a Cagliari, colpito in pieno da un incendio che si è sviluppato in una delle sale interne, stando alle verifiche fatte dai vigili del fuoco, intervenuti in forze nel palazzo di cinque piani tra via Nazario Sauro e via Mameli. Poltrone, macchinari vari, trapani, garze, sterilizzatori: tutto divorato dal fuoco, causato quasi sicuramente da un corto circuito partito, proprio, da uno dei macchinari utilizzati dal team di dentisti che, da tanti anni, operavano nello stabile. Nessun ferito, fortunatamente, ma due piani totalmente distrutti. Roberto Falconi è uno dei due titolari dello studio, insieme al fratello Alessandro. Per decine di volte ha alzato lo sguardo verso le finestre rotte e i muri anneriti, restando quasi senza parole: “Qui ci lavoriamo in dieci, il fuoco ha distrutto tutto. Sì, i danni sono molto ingenti, dovrebbe essere stato un corto circuito”, dice, ancora sconvolto, nel piazzale utilizzato come parcheggio proprio accanto al palazzo. “Se eravamo assicurati? Penso di sì”, dice, prima di tornare a parlare con i pompieri.
Sul posto anche l’amministratore del condominio, Roberto Garippa. Toccherà a lui, una volta ricevuto il rapporto finale dei Vigili del fuoco, fare i passi successivi. Al terzo, quarto e quinto piano dello stabile ci sono uffici regionali e di società private. Sarà compito di un ingegnere strutturista verificare le condizioni del palazzo. I danni sono molto ingenti soprattutto nello studio dentistico, bisognerà verificare la stabilità dell’intera struttura e decidere se tenere aperto, o chiuso, il palazzo.












