CEDAC
Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna STAGIONE DI PROSA 2025-2026
PEZZI UNICI 2025-2026
Otello
di precise parole si vive con Lella Costa
drammaturgia Lella Costa e Gabriele Vacis scenofonia Roberto Tarasco | scene Lucio Diana
regia Gabriele Vacis
produzione Teatro Carcano | distribuzione Mismaonda
lunedì 10 e martedì 11 ottobre – ore 20.30 – Teatro Massimo di Cagliari
Sul palcoscenico del Teatro Massimo di Cagliari, il 10 e 11 novembre, prende vita una potente rilettura di Otello, tragedia elisabettiana che diventa specchio delle inquietudini contemporanee. Otello- di precise parole si vive, con drammaturgia di Lella Costa e Gabriele Vacis, regia di Vacis e scenografie di Lucio Diana, è un viaggio nell’animo umano, tra amore e possesso, desiderio e distruzione. Lella Costa, sola in scena, dà voce e corpo a tutti i personaggi, trasformando il dramma in una riflessione profonda sul femminicidio, sull’identità e sull’alterità. Desdemona, giovane nobildonna innamorata di uno straniero, diventa emblema di una violenza che attraversa i secoli, vittima di una gelosia che si nutre di parole, sospetti e silenzi. La scenofonia di Roberto Tarasco avvolge lo spettatore in un’atmosfera densa e vibrante, mentre la narrazione si snoda tra le pieghe della mente e del cuore, accendendo il fuoco della passione e svelando le ferite dell’eroe. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Carcano e distribuito da Mismaonda, inaugura la rassegna Pezzi Unici del CeDAC Sardegna, con il sostegno del MiC, della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Cagliari e della Fondazione di Sardegna. Un’opera che interroga il presente attraverso le parole del passato, per ricordarci che di parole si vive — e talvolta si muore.
Lo spettacolo, oltre che ispirarsi al capolavoro di Shakespeare, riprende il titolo della sua prima edizione, Precise Parole, e cita Ivano Fossati con «e di grande teatro…», evocando la forza della parola e della scena. Lella Costa, protagonista e co-autrice della drammaturgia, sottolinea come la trama di Otello risuoni oggi con inquietante attualità: un uomo straniero e stimato, un matrimonio interculturale, una manipolazione sottile e crudele, l’abuso del linguaggio come arma, fino al tragico epilogo di un femminicidio seguito dal suicidio. È proprio questa attualità che rende urgente continuare a raccontare e ascoltare storie come quella di Desdemona e Otello — perché i classici non smettono mai di parlarci. Lella Costa, come già detto, dà vita a tutti i personaggi, trasformando il dramma in un melologo contemporaneo, quasi un “rap shakespeariano” sulle note di Soldi di Mahmood. In scena prendono forma Otello, il valoroso generale, l’ambiguo Jago, il nobile Cassio, il goffo Roderigo, il Doge, Brabanzio e una folla di cittadini. Al centro, le due figure femminili: Emilia e Desdemona, vera eroina di questa favola nera. Giovane e coraggiosa, Desdemona sfida le convenzioni per amore, abbandonando privilegi e sicurezza per seguire Otello, solo per ritrovarsi vittima di una cultura patriarcale che trasforma l’amore in tragedia.
Nel suo Otello, scritto agli inizi del Seicento, Shakespeare mette in scena un femminicidio che oggi definiremmo un “delitto d’onore”. Desdemona, innocente e ignara del complotto ordito da Jago, è vittima della cieca gelosia del marito, che la uccide in un impeto di furia, per poi togliersi la vita quando scopre la verità. La giovane, che aveva sfidato le convenzioni per amore, diventa strumento della vendetta di Jago, che sfrutta l’unico punto debole del condottiero: il suo amore sincero e inesperto. Nella rilettura di Lella Costa e Gabriele Vacis, la tragedia si concentra sulla figura di Desdemona, restituendole voce e centralità. Un gesto simbolico che ribalta la narrazione tradizionale, spesso incentrata sull’assassino, per dare giustizia alla vittima e ricordare, attraverso il teatro, le tante storie reali di violenza e silenzio.
GLI ARTISTI
Lella Costa è attrice, autrice e scrittrice. Tra gli spettacoli più recenti: “Le nostre anime di notte” (2022), con Elia Schilton e regia di Serena Sinigaglia; “Intelletto d’amore. Dante e le donne” (2021) regia di Gabriele Vacis; “La vedova Socrate” (2020) di Franca Valeri, regia di Stefania Bonfadelli; “Se non posso ballare… non è la mia rivoluzione” (2020) regia di Serena Sinigaglia e La parola giusta (2019) regia di Gabriele Vacis. Ha pubblicato con Feltrinelli, Piemme e Solferino.
Gabriele Vacis, regista ed autore. I suoi spettacoli sono rappresentati in Italia e nel mondo. Ha promosso e diretto grandi eventi, festival e teatri. Il suo film “Uno scampolo di paradiso” ha vinto il Premio della Giuria al Festival di Annecy. È socio della Giovane compagnia PoEM.

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