Dichiarata incapace di intendere e di volere da una perizia psichiatrica, Fatima Haimer, la donna marocchina di 66 anni, da tempo residente nel nuorese, accusata di aver messo in piedi una organizzazione specializzata in matrimoni fittizi tra cittadini italiani e ragazze straniere poi avviate alla prostituzione tra Siniscola e hinterland, è stata oggi assolta. La sentenza della giudice monocratica di Nuoro, Claudia Falchi Delitala, è arrivata dopo l’esito di una perizia che la dichiara totalmente incapace di intendere e volere. Con lei sono finiti sotto processo il figlio, Abderrazzak Fliga, di 35 anni, con le stesse imputazioni della madre, e una giovane vittima, una ragazza marocchina di 25 anni nipote di Fatima Haimer, accusata di circonvenzione di incapace e truffa perché, secondo l’accusa, avrebbe approfittato della condizione di un anziano infermo, con cui si prostituiva, per truffarlo: per entrambi il processo proseguirà il 23 marzo ma davanti a un altro giudice. Secondo il pm, la ragazza è riuscita a sposarsi in Marocco con un sardo di Siniscola grazie proprio alla complicità della zia: una volta arrivata in Sardegna, anche lei è stata costretta a prostituirsi.
Madre e figlio, secondo l’accusa, organizzavano finti matrimoni fra italiani e giovani straniere per poi avviarle alla prostituzione nel centro Sardegna.












