Incendia il rifugio dei migranti a Cagliari, arrestato pluripregiudicato senegalese: è Mamadou “Murid” Sene

Il 42enne, irregolare e con alle spalle una lunga scia di condanne, ha dato fuoco allo stabile dopo un litigio con un altro straniero che, come lui, dormiva nella struttura. I carabinieri l’hanno già portato a Uta, l’accusa è di incendio doloso


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È il pluripregiudicato Mamadou “Murid” Sene, 42enne senegalese, l’autore del rogo, che poteva provocare morti, divampato nella struttura della Regione di via Riva di Ponente a Cagliari abitata abusivamente, da decenni, da stranieri. Ha dato alle fiamme una parte dello stabile dopo una furiosa lite con un altro migrante che, come lui, dormiva nell’immobile. Era tornato a vivere da poco in quel tugurio, “Murid”: stando a quanto si apprende, sino a poco tempo fa stava scontando gli arresti domiciliari a Selargius. Ha alle spalle furti e aggressioni: nel 2017 è stato ammanettato per avere rubato uno scooter e nel 2018 aveva aggredito una ragazza a bordo di un pullman. Poi, qualche altro reato: il quarantaduenne risulta irregolare sul territorio italiano ed è stato tra i primi stranieri, molti anni fa, a soggiornare nello stabile incastonato tra via Riva di Ponente e viale La Playa. Sempre lui era tra quelli che raccoglieva il denaro per l’allaccio della corrente elettrica. I carabinieri l’hanno già portato a Uta, il provvedimento è stato firmato dal pm Marco Cocco, titolare del fascicolo. Mamadou “Murid” Sene è difeso dall’avvocato Fabio Cannas.
Intanto, sono sicuri i sigilli nella struttura devastata dall’incendio, dopo il vertice urgente in prefettura. La quarantina di migranti, molti dei quali irregolari, sono riusciti a mettersi in salvo e a non restare feriti dal fuoco: l’identificazione da parte delle forze dell’ordine è sicura. Per quelli irregolari scatterà un nuovo provvedimento di espulsione, per chi invece ha fatto richiesta di protezione internazionale potranno aprirsi le porte dei centri d’accoglienza della Sardegna.


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