A 18 giorni dall’omicidio di Marco Mameli a Bari Sardo, il muro di omertà attorno al delitto sembra ancora saldo. Dopo gli appelli della madre, Simona Campus, e della madrina del giovane, ora è Gian Basilio Balloi, guardia medica di Baunei, a lanciare un nuovo messaggio attraverso un post su Facebook, esortando chi ha visto a farsi avanti. “Se è vero che chi salva una vita, salva il mondo intero, cosa succede quando qualcuno si avvale della facoltà di spezzare una vita? Un omicida che ha agito davanti a tanti testimoni, visto il momento di festa, è mai possibile che non abbia ancora un volto, un briciolo di coraggio per potersi costituire? E coloro che hanno visto, che credo siano in tanti: e se quel povero ragazzo che ha versato sangue sull’asfalto, agonizzante e senza forse mai rivolgere più ai suoi cari il suo ultimo sguardo, se costui fosse un vostro fratello, amico, o semplice conoscente, per quanto ancora vorrete tenere sulla vostra coscienza il peso dell’omertà? Allora, fatevi coraggio. Il tempo dell’omertà è finito. A questa società servono uomini, non vigliacchi”. Parole dure, che colpiscono al cuore una comunità ancora scossa dal tragico evento e che mirano a smuovere le coscienze di chi sa ma ancora non parla. L’omicidio di Marco Mameli resta avvolto nel mistero, nonostante gli appelli pubblici e le indagini in corso. Il 10 marzo era stata la madre del giovane a rivolgersi alla comunità chiedendo collaborazione, un appello seguito pochi giorni fa dalla madrina di Marco. Ora, con questo nuovo intervento, si rinnova l’invito a chiunque abbia visto qualcosa a rompere il silenzio e contribuire a far emergere la verità su un delitto che non può restare impunito.











