Si è conclusa l’udienza Corte d’Assise d’appello a Cagliari, presieduta dal Massimo Costantino Poddighe, per l’ormai noto “Delitto del lago”, cioè l’assassinio di Manuel Careddu, ucciso sul lago Omodeo l’11 settembre del 2018. Oggi a parlare soho no stati, per i tre imputati, i loro difensori. L’avvocato Antonello Spada, difensore di Matteo Satta (condannato in primo grado a 16 anni e otto mesi) a udienza terminata, spiega che “è certo che il mio assistito non ha partecipato all’agguato mortale, non era nel lago nel momento in cui c’è stato l’agguato, ha semplicemente tenuto i telefonini. Ha partecipato ad una riunione che, secondo la Procura, è servita per mettere a punto il progetto criminoso, ma in quell’occasione hanno discusso solo di elementi minimi. Come portare al lago Manuel, come compiere il delitto, dove seppellirlo” sono tutti elementi dei quali “non se ne è parlato alla presenza di Satta. Non è concorrente nel reato, ho chiesto l’assoluzione per avere commesso il fatto, sia per il reato di omicidio sia per quello di occultamento di cadavere”, spiega a Casteddu Online il legale, che ha anche chiesto “la diminuzione della pena con tutti i benefici di legge”.
Il primo febbraio ci sarà la sentenza, la procuratrice Liliana Ledda ha rinunciato ad eventuali repliche e così anche gli avvocati Gianfrancesco Piscitelli che, uscito dal tribunale, racconta che “Christian Fodde ha chiesto scusa ai familiari di Manuel”, e Luciano Rubattu, per le parti civili. In aula anche Angelo Merlini, l’avvocato di Riccardo Carta.












