Si chiama Nicolina e da tempo aveva notato il comportamento del figlio: festini a base di alcol, droga e il satanismo che era diventato una fissazione per Ragnedda.
A “La Vita in Diretta” è andato in onda un lungo servizio sul caso di Cinzia Pinna, 33 anni, uccisa con un’arma da fuoco da Ragnedda. L’uomo, i giorni successivi al delitto, è stato notato anche in un ristorante che si affaccia sul mare, come se niente fosse accaduto, come se nella sua tenuta non ci fosse il corpo della povera Cinzia gettato tra i cespugli.
“Io avevo aperto gli occhi, ma non mi avevano ascoltato. Tutti sapevano quanto era sbruffone”.
Per il compleanno della donna Ragnedda era andato dalla mamma: “Era venuto solo per rovinare la festa a me, mio figlio è sempre strano, sfuggente” e ai genitori di Cinzia Pinna dice: “Li amo tanto, mi perdonino”.











