Tre intense giornate in cui 165 tecnici provenienti da 11 regioni italiane si sono alternati in otto squadre per soccorrere un figurante che ha simulato di essersi infortunato a oltre 3.000 metri di distanza all’interno della grotta. Fra i tecnici in azione e che si sono alternati all’interno delle squadre anche tre medici e tre infermieri del CNSAS particolarmente addestrati non solo alla progressione in grotta ma anche al soccorso medicalizzato in condizioni particolarmente critiche come quelle presenti in una cavità naturale o un altro ambiente impervio.
Le operazioni sono iniziate venerdì 5 dicembre e hanno previsto la simulazione di un complesso intervento di soccorso ad un figurante infortunatosi all’interno della grotta, caduto dall’alto procurandosi traumi all’arto inferiore e alla schiena.
La squadra di primo intervento del CNSAS ha raggiunto l’infortunato nella sezione di grotta denominata Sala Giovanni Nonnis, dove i tecnici hanno immediatamente valutato l’ambiente, la possibile dinamica dell’incidente e le condizioni del ferito portandogli immediatamente il necessario aiuto medicalizzato.
Mentre all’esterno giungeva il Centro di Coordinamento Mobile e veniva allestito il campo base, una seconda squadra ha steso un doppino telefonico per tutta la lunghezza della grotta fino al figurante per permettere alla prima squadra di comunicare rapidamente la situazione all’esterno.
Altre squadre di tecnici si sono distribuite all’interno della grotta per realizzare dispositivi di movimentazione su corda che hanno permesso il trasporto in condizioni di sicurezza della barella con l’infortunato fino all’esterno.
Durante le manovre di recupero del figurante, è stato necessario superare numerosi ostacoli naturali, fra i quali strettoie, cunicoli allagati e pozzi verticali.
Nella giornata di sabato, al Centro di Coordinamento Mobile sono giunte numerose autorità per partecipare alla presentazione della diretta multimediale in tempo reale, realizzata grazie a Ermes, il sistema creato, sviluppato e brevettato dalla Commissione Tecnica Speleologica del CNSAS per portare Internet in grotta.
Durante l’evento, le autorità hanno potuto conoscere le nuove tecnologie con le quali i tecnici in intervento possono rimanere continuamente in contatto con il Centro di Coordinamento delle operazioni. In particolare, grazie al dispositivo ERMES, hanno potuto ascoltare in videoconferenza la valutazione delle condizioni del ferito, l’analisi dei suoi parametri vitali e una sua ecografia in diretta oltre a seguire i colloqui fra la squadra sanitaria che monitorava il paziente in grotta e la Centrale Operativa del 118 di Sassari che, da remoto, seguiva l’evoluzione clinica dell’infortunato pronta a fornire supporto altamente specialistico.
Le operazioni di recupero si sono protratte per complessive 44 ore e si sono concluse con l’uscita della barella con l’infortunato intorno alle ore 3 di oggi, domenica 7 dicembre.










