Un progetto-pilota pluriennale da oltre 33 milioni, destinatari enti locali e comuni. Poi, 560mila nel biennio 2021-23 all’associazione “APS La Sardegna verso l’UNESCO”, guidata da esponenti di spicco dei Riformatori: oltre mezzo milione di euro per “attività di studio, ricerca e documentazione, di comunicazione e di natura organizzativa”, l’ultimo evento organizzato è stato la due giorni all’ex Manifattura con decine di ospiti e buffet inclusi. Il primo obiettivo è ottenere l’inserimento dei “Monumenti della Civiltà nuragica in Sardegna” nella lista per la candidatura al patrimonio mondiale riconosciuto dall’Unesco. Il secondo, ottenere una ricaduta economica e turistica a vantaggio dei sardi e della Sardegna.
Finora, solo studi, teoria e convegni: i turisti in più che potrebbero arrivare sono solo, appunto, potenziali numeri sulla carta. Quello che invece è reale è il nuovo business che sui nuraghi si sta creando, per mano dei Riformatori, che stando all’interno della giunta Solinas sono riusciti a ottenere un mega finanziamento sia per i comuni che per l’associazione da loro guidata.
L’associazione, presieduta da Pierpaolo Vargiu (presidente onorario Massimo Fantola), “potrà svolgere un ruolo di raccordo fra l’amministrazione regionale, gli enti locali, i comuni e le unioni di comuni, territorialmente competenti, e le loro comunità, i soggetti titolati di competenze e autorizzazioni primarie, con il coinvolgimento degli altri soggetti istituzionali che già operano e opereranno sul progetto di candidatura e che sono in grado di fornire tutte le competenze tecniche e scientifiche necessarie per il successo dell’iniziativa”, si legge nella delibera. Nell’associazione ci sono Edoardo Balzarini, che ha assunto il ruolo di vicepresidente, Roberto Silvano segretario generale, Umberto Ticca tesoriere.
Il progetto con relativo finanziamento era inserito nella legge di stabilità del febbraio 2023, a cui ha fatto seguito la delibera attuativa del 10 agosto.










