La spesa sotto casa? Si fa ancora, ma i tempi sono cambiati. Nuovi supermercati a go go a Cagliari, l’ultimissimo – manca solo il voto del Consiglio comunale – è previsto a Pirri, tra via Pisano e via Vesalio, con “vista” su Terramaini. I piccoli negozianti cagliaritani sono “disperati”: l’ipotesi di nuovi carrelli e corsie in città ha già levato il sonno a molti di loro. C’è chi ha aperto una bottega di frutta e verdura da un paio di anni e si trova già a dover fare i conti con le spese di affitto e bollette e gli incassi “mai in attivo” e chi, dopo decenni di onorata carriera, chiude baracca e burattini per sempre. I giovani cercano di resistere, i meno giovani invece stanno alzando bandiera bianca: “Che si ammazzino tra loro, in tutta Cagliari le strade, dopo una certa ora, sono deserte anche per colpa dei grandi market”.
“Dopo tre anni riesco a malapena ad andare in pareggio, e non ho dipendenti ma lavoro insieme a mia moglie”, spiega Stefano Sollai, 50 anni, alla guida di un negozio di frutta e verdura nella centralissima piazza Repubblica: “Pago settecento euro di affitto mensile per diciotto metri quadri, nell’ultimo periodo in zona hanno già chiuso due negozi simili. Se dovessimo fallire tutti”, si domanda Sollai, “le strade della città sarebbero meno sicure”. Dopo decenni di duro lavoro sta per chiudere per sempre la sua attività, in via Logudoro, Carmen Montisci, arzilla nonnina di settantasette anni: “Non so ancora la data precisa ma entro quest’anno me ne andrò, l’affitto è abbastanza alto. I nuovi supermercati? Che si ammazzino tra loro, Cagliari è già stata uccisa, la sera non passa un’anima. Siamo una piccola città, tantissimi piccoli negozi gestiti da famiglie intere sono ormai chiusi da tempo”.