Gli scavi in corso nella necropoli, infatti, evidenziano che più civiltà hanno vissuto in quella città a due passi dal mare.
Tra le mani dei professionisti del passato spunta uno scheletro con il suo corredo funerario: accanto al cranio c’è una moneta, “una tradizione dei contesti punici” spiegano gli archeologici.
“La città è fenicia, punica, romana, tardo antica. Da dieci anni si indaga il grande spazio cimiteriale che si trova nell’area militare dismessa. Prima veniva utilizzata come necropoli a incinerazione e poi a inumazione e sembra che l’attività sia iniziata intorno all’800 a. C. Ora si scava in una antica tomba dove alla luce sta riemergendo lo scheletro di un adulto. La necropoli di Nora è frequentata da una comunità che ancora non conosciamo benissimo, però sono popolazioni che provengono anche da altri contesti del Mediterraneo Orientale probabilmente, nord Africa e che comunicano con popolazioni indigene, nuragiche”.
La necropoli insomma svela che la città è ancora più antica. Il Progetto Nora dell’Università degli Studi di Padova è coordinato dal Dipartimento dei Beni Culturali con la direzione scientifica di Jacopo Bonetto. Gli scavi e le ricerche sono condotte in regime di Concessione con il Ministero della Cultura, Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna. Gli ambiti di ricerca sono diretti da Chiara Andreatta, Alice Barbisan, Eliana Bridi, Laura Buganza, Giulio Alberto Da Villa, Simone Dilaria, Melania Gigante, Chiara Girotto, Alessandro Mazzariol, Federica Stella Mosimann, Caterina Previato, Noemi Ruberti, Arturo Zara. Gli interventi sono finanziati dall’Università di Padova, dal Comune di Pula e da Fondazione Pula Cultura Diffusa. Infrastruttura di ricerca dell’Università di Padova SYCURI.













