Oggi il Museo Civico Giovanni Patroni è gestito dalla Fondazione Pula Cultura Diffusa e risulta ancora chiuso al fine di poter procedere all’esecuzione di lavori di allestimento. Infatti l’85% dell’esposizione sarà nuova ed inedita, verrà esposto molto materiale arrivato dagli scavi di Nora grazie al lavoro incessante dell’Università di Cagliari.
L’allestimento del museo, in un ambiente ampio, con cortili interni, custodisce una parte importantissima dei ritrovamenti degli scavi di Nora, attraverso un percorso espositivo articolato su due piani. Da una parte attento a valorizzare i reperti, la ricerca, il restauro, e dall’altra destinato alla divulgazione della conoscenza. Le nuove dimensioni prevedono per la biglietteria e il bookshop 60 mq, per i laboratori 80 mq, le sale espositive coperte saranno di 425 mq mentre gli spazi esterni scoperti per eventi 445 mq. I depositi 268 mq, mentre uffici e sale formazione 75 mq. Per l’accoglienza, il ristoro e i servizi 220 mq. Ricordiamo che ci sarà anche lo spazio per le esposizioni temporanee di 150 mq e la sala per i prestiti temporanei di 25 mq.
“Il criterio espositivo segue una scelta che ha prediletto una sistemazione degli oggetti esposti contemporaneamente sia tematica che cronologica” spiega l’architetto del progetto Jari Franceschetto.
La novità, tiene a precisare l’assessora all’Istruzione Manuela Serra è “l’attenzione che il nuovo spazio dà alle sale di informazione/formazione di gruppi e scolaresche, vere e proprie aree di discussione e confronto didattico interne ed esterne ma anche visita al laboratorio di restauro, e tanto altro raccontato ed illustrato da fotografie storiche e recenti e postazioni multimediali di facile consultazione”. Continua l’Assessora: “Gli spazi didattici per il pubblico più giovane e il laboratorio di restauro della Soprintendenza, rendono questo museo vivo e fruibile, non solo come luogo di contemplazione ma come fucina di sapere e conoscenza”
La grande novità risiede nell’esposizione di oggetti mai presentati finora, reperti di pregio rinvenuti durante
cento anni di ricerche e scavi, che aggiornano e a volte ridisegnano il panorama di Nora. La scelta dei materiali da esporre, fondata su una approfondita ricognizione delle collezioni, si è basata sui criteri della migliore comunicazione, particolarmente finalizzata alla didattica e alla necessità di un rapporto stretto del museo con il territorio esterno.
E Come ogni spazio moderno museale che si rispetti, all’interno della struttura è stata prevista un’area specificamente riservata all’organizzazione di mostre temporanee, dedicata alle novità della ricerca, all’approfondimento di singoli aspetti della realtà
archeologica locale o al confronto con altre importanti scoperte nazionali ed internazionali.
L’architetto Franceschetto ha poi spiegato il percorso che farà il visitatore: “Dallo spazio comune della caffetteria si ha il passaggio diretto ad un primo ambiente, memoria architettonica di preesistenze, predisposto per accogliere in una bacheca chiusa un oggetto o una famiglia ristretta di oggetti provenienti da altri musei, in un programma di interscambio culturale a tempo, tale da generare eventi paralleli specialistici. Dalla corte esterna invece si accede agli spazi del vecchio museo archeologico, rifunzionalizzati per ospitare mostre ed eventi temporanei”.
Sarà nuovo il layout e verranno riutilizzati i sistemi di illuminazione a scarica e gli arredi preesistenti con alcune integrazioni funzionali all’esposizione, verrà aperto alla visita e al possibile allestimento anche uno spazio a corte con pozzo. Come ricorda il sindaco Walter Cabasino“potrà diventare l’inizio o il completamento della visita agli scavi archeologici di Nora e andrà ad implementare l’importante e qualificata offerta turistica dei beni culturali del nostro territorio”.












