C’è l’aviaria che rappresenta già un grosso problema e che ha portato all’abbattimento di oltre duecento uccelli, a Monte Urpinu. Nel parco deserto, però, in più parti regna il degrado. Basta aumentare lo zoom della videocamera dello smartphone per cogliere tracce di sporcizia in più punti. Nel viale principale, sopra i giochi e un trionfo di foglie, aghi di pino e cartacce. Più il guano degli uccelli ancora superstiti: gli escrementi sono ben visibili anche sui marciapiedi, con a contorno tappeti di piume. Guano a go go anche nella famosa gabbia delle galline e dei galli, che affaccia sulla lunga strada interna che collega la parte ovest con quella est di Monte Urpinu, sino all’uscita di via Vidal.
Non va meglio dove c’è l’acqua: nel fiumiciattolo sotto il laghetto numerose foglie di palma, alcune semi marce, galleggiano tristemente, non distanti da un gruppo di papere che, quasi miracolosamente, sono riuscite a trovare dei testi di cibo in uno dei tanti prati del parco.









