Tra i tantissimi cibi che si possono ordinare a domicilio, via app, non può mancare la pizza. Lo sa bene Luigi De Nicco, numero uno di un bar-pizzeria nel Corso Vittorio. Perdersi nelle lungaggini burocratiche – e, soprattutto, nelle troppe tasse – legate a un contratto d’assunzione, a un’assicurazione, Inps, Inail e altre “rogne” per un dipendente? Non più: “Pago una percentuale del 25 per cento a consegna con le ordinazioni via app, un dipendente mi costerebbe almeno il doppio e avrei a che fare con tanti problemi. Inoltre, se in una settimana ho poche richieste dovrei pagarlo comunque”, spiega il pizzaiolo.
La procedura è semplice ed economica: “La richiesta arriva su un piccolo tablet, prepariamo il tipo di pizza o piadina richiesta, arriva poi il fattorino della società che consegna il tutto al cliente. Dopo qualche giorno arriva il pagamento in banca. Tutto guadagno e spese ridottissime, ho anche ampliato il mio parco clienti, posso raggiungere anche ventimila persone”.











