La Sardegna in zona bianca fa gola a tutti, purtroppo anche ai turisti ladri di sabbia, conchiglie e sassi prelevati dalle spiagge isolane. Solo ieri, all’aeroporto di Elmas, sono stati pizzicati “trenta vacanzieri” con le valigie piene di bottiglie ricolme di sabbia e sacchetti di plastica riempiti quasi all’inverosimile di pietre e conchiglie che, sino a poche ore prima, erano adagiati sui litorali sardi. A snocciolare i numeri è Franco Murru, presidente dell’associazione Sardegna Rubata e Depdredata. Nel profilo Facebook dell’associazione sono state già pubblicate le foto dei sequestri, con tanto di commento al veleno a contorno: “Libertà! Finalmente si può riprendere a viaggiare, a esplorare il mondo e se capita l’occasione anche a devastarlo. Non si contano più ormai i sequestri e le sanzioni nei porti e aeroporti della Sardegna. Ci siete mancati, vandali ambientali. Sarà una stagione bellissima”. Stavolta, però, a differenza del passato, per i turisti predoni non ci sarà solo la classica lavata di capo.
“La Guardia di Finanza sta svolgendo un ottimo lavoro nei porti e negli aeroporti, in quello di Olbia i sequestri e le multe sono già tantissime”, afferma Murru: “Le sanzioni partono da cinquecento euro e possono arrivare anche a tremila, come stabilito dalla Regione”. E, tanto per cambiare, tra le scuse più classiche pronunciate dai vacanzieri furbetti, al numero uno c’è la sempreverde “non sapevo che fosse un reato”. E invece lo è.











