Niente luminarie a Quartu. I commercianti non hanno chiesto i soldi alla Regione e il Comune non ha soldi in cassa. E se li avesse avuti li avrebbe dati ai bisognosi. Questa la risposta del sindaco Stefano Delunas. Ma la dichiarazione ha scatenato al reazione della consigliera Valeria Piras,
“Qualcuno ha cercato di far passare quest’atto come una richiesta ‘frivola’, ma non lo è.
Non abbiamo citato solo le luminarie, ma degli eventi che avrebbero potuto portare un incremento all’economia della città, fatta di piccole attività.
Non è frivolo parlare del lavoro dei piccoli imprenditori che ogni mattina alzano la loro serranda sperando di incassare qualche euro in più rispetto al giorno prima.
Si è detto ‘non abbiamo soldi’ (non sono stati chiesti in variazione, alcuni commercianti hanno proposto di quotarsi) ‘…e se li avessimo avuti li avremmo dati in beneficienza’.
Ma si può capire che oggi la difficoltà è della classe media che non riesce ad arrivare a fine mese?! Si devono prevenire le difficoltà economiche che possono portare qualcuno a bussare ai Servizi Sociali. Il Comune non può offrire posti di lavoro, ma può creare dei circuiti virtuosi che possono smuovere l’economia cittadina.
L’assessore competente non ha parlato, non ci ha spiegato, ha parlato solo il sindaco, addossandosi colpe non sue: l’assenza, la mancanza di programmazione dell’assessorato e la non ricerca di sinergie con soggetti esterni come commercianti e associazioni.
Metà dei consiglieri presenti in aula ha censurato l’operato dell’assessora, firmando e votando un documento congiunto.
Non ci interessano le luci, ci interessa avere una città viva, dove le serrande si alzano, dove i nostri concittadini non abbiano voglia di migrare verso città vicine e, perché no, i cittadini di comuni limitrofi abbiano voglia di fare una passeggiata a Quartu. Tutto questo si chiama ‘valore aggiunto’ non ‘frivolezza’”











