Per la rubrica la posta del cuore a cura di Raffaella Aschieri, la storia di Antonio
“I figli qualche volta mettono a dura prova anche la migliore delle unioni. Tornando indietro rifarei tutto. Sposerei di nuovo mia moglie e probabilmente lo farei con lo stesso entusiasmo e passione con cui l’ho fatto venticinque anni fa. Detto questo pero’ non sai mai cosa la vita ti puo’ riservare. Passano gli anni e nel frattempo cambiano le cose, cambiano le esigenze e cambiamo noi. Mia moglie e’ cambiata moltissimo. Sono cambiate le sue priorità. I figli hanno preso tutto di lei. E in aggiunta a questo le sue ambizioni professionali si sono collocate al secondo posto della classifica “priorità'” lasciando me e noi, la coppia, all’ultimo posto. Sia ben chiaro: “faccio parte di quella categoria di uomini che sostengono la parità di genere, il lavoro della donna e via discorrendo”. Ma si arriva a un punto o, almeno io sono arrivato a un punto, in cui non trovo piu’ il senso di noi insieme. Mi sento solo nel mezzo di altre vite, agitate e in continua evoluzione, quelle appunto di mia moglie e i dei nostri due figli. E’ venuto meno il collante che tutto legava, sempre che sia esistito il mastice. Come si fa a ritrovarlo? Come si fa a sentirsi di nuovo la parte importante di un tutto? Antonio
Il commento di Raffaella Aschieri: “Credo non esista una ricetta universale. Prima forse deve fare un po di chiarezza dentro di sè. Capire cosa esattamente la fa sentire al di fuori del suo tutto. Lei ha parlato solo del cambiamento di sua moglie. Ma non ha parlato del suo di cambiamento in questi venticinque anni. E se lei non e’ mutato in tutti questi anni qualcosa non va in lei. In venticinqueanni si cambia per forza di cose. Detto questo bisogna aprirsi e parlare. Cerchi un dialogo sincero con sua moglie.”













