Quartucciu – Il museo – caffettiera sarà finalmente operativo, una forte attrattiva anche turistica per Quartucciu e fioccano le prime reazioni da parte dei cittadini: “Appena il museo sarà completato potremo godere di un mix tra cultura e archeologia, dove il punto forte sarà dato dall’offerta turistica che ne deriverebbe, favorendo anche un indotto economico alla città”.
Una “prospettiva di crescita tra welfare e cultura, una sfida per Quartucciu” spiega Massimiliano Tronci, funzionario legale ed esperto in marketing culturale e tutela ambientale.
Non solo: si prospetta una visione più ampia per “la città in cui sono nato e vivo, potrebbe rinascere partendo da una rivalutazione del suo immenso territorio ove sono presenti due monumenti archeologici significativi, come la necropoli di Pill’e Matta e la tomba di Giganti a ‘protome taurina stilizzata di is Concias”.
Dopo l’annuncio del sindaco Pietro Pisu riguardo il completamento del progetto, (https://castedduonline.it/quartucciu-museo/) si apre il dibattito sulle prospettive di crescita di Quartucciu che potrebbe diventare, grazie al polo museale e al circuito culturale, una forza attrattiva per il turismo locale.
Nel centro dell’hinterland cagliaritano è infatti presente anche il sito nuragico Nanni Arrù nella frazione di Sant’Isidoro. “Con la realizzazione dell’edificio in zona Le Serre all’ingresso sud della città, per Quartucciu si prospetta una nuova idea di gestione del suo patrimonio archeologico.
Alle tradizionali attività museali – prosegue Tronci – ricovero, conservazione, studio, valorizzazione, serve favorire anche attività e servizi culturali: ricerca, formazione, divulgazione, didattica, produzione di eventi temporanei.
Alla prossima amministrazione comunale servirà una programmazione attenta con cui investire in nuove risorse per la gestione del patrimonio.
Ma il patrimonio può essere pure strumento di cura: dando in gestione a realtà del Terzo settore locali i beni, privilegiando le associazioni che sostengono famiglie disagiate i cui figli potrebbero avere opportunità di crescita all’interno di percorsi socio-educativi e museali”.








