di Lidia Todde, comitato “Lsaviamo il Samn Marcellino di Muravera”
Fa male soprattutto rendersi conto che quando ci hanno chiuso il reparto non l’hanno fatto per il nostro bene, ma per un mero calcolo ragionieristico di numeri. Poca gente, pochi servizi o nulla!
Ricordo ancorsa gli incontri con il direttore sanitario della Asl 8, che ci parlò del grande progetto riservato al Sarrabus. Un centro donna per le giovani donne in attesa di un bambino che sarebbero state prese per mano e condotte fino al momento del parto, che si sarebbe svolto in tutta sicurezza a Cagliari. Si sarebbe fatta anche la prevenzione ginecologica tramite ecografia, colposcopia, mammografia, pap test, ecc. Un centro donna all’ avanguardia, purtroppo rimasto solo sulla carta per carenza di medici ginecologi, e funzionante per le cose essenziali grazie al solo medico che vi lavora e al personale addetto che non si arrende di fronte alle carenze tecnologiche e strumentali mai apportate. Un medico presente dalle otto alle due non può certo garantire un’emergenza del territorio. Se poi si ammala non viene neanche sostituito…Non basta fare le riforme e tagliare i servizi per risparmiare e poi non garantire il diritto alla vita di tutti, indistintamente. La lontananza del luogo di cura, il tempo, il soccorso non immediato hanno fatto in modo che si compisse questo dramma. Questa è la situazione del Sarrabus-Gerrei in caso di emergenza. Una volta tagliata la chirurgia d’emergenza-urgenza saremo davvero carne da macello!












