È Simone Furia Calledda, 42enne di Iglesias, la vittima dell’ennesimo incidente sul lavoro in Sardegna. Stavolta, il dramma è avvenuto alla Eco San Sperate, nella zona industriale di Macchiareddu, in territorio di Uta. La pala di un escavatore guidato da un collega l’ha colpito mentre Calledda, stando alle ricostruzioni effettuate dai carabinieri, si trovava nell’area di manovra del mezzo. I soccorsi sono stati immediati, sul posto sono piombate un’ambulanza e anche l’elisoccorso: per l’operaio, però, non c’era più nulla da fare ed è morto sotto gli occhi, sgranati, del collega. In azione i carabinieri, intervenuti per ricostruire la dinamica dell’incidente mortale e per svolgere tutte le verifiche del caso. Scontata l’apertura di un’inchiesta, soprattutto dopo l’intervento degli uomini dello Spresal. Un dramma e una famiglia distrutta: Simone Furia Calledda era sposato con Silvia e lascia lei, i genitori e un fratello, Andrea. “L’incidente è avvenuto mentre un mezzo di lavoro stava manovrando per lo spostamento di rifiuti”, questa l’ulteriore precisazione arrivata dal comando provinciale dei carabinieri di Cagliari. Sono già state visionate le telecamere, le immagini mostrano chiaramente che si sia trattato di un incidente, una tragica fatalità. È altrettanto chiaro che, comunque, la Procura vuole vederci chiaro con l’apertura di una inchiesta.
Il quarantaduenne lavorava da un bel po’ di anni nell’azienda dove, purtroppo, ha trovato la morte. Sino a circa due anni fa operava dove c’è il nastro trasportatore del vetro e dell’alluminio, poi era arrivata quella che, in gergo tecnico, viene definita una “promozione”, passando proprio alla guida degli escavatori. E, come capita sempre in questi casi, si è già levata alta la voce di tutti i sindacati, che chiedono “maggiori controlli sui luoghi di lavoro e anche più investimenti per la prevenzione e la formazione di tutti i lavoratori”.










