Chi non ha sfogliato il suo manuale di Storia della letteratura italiana, il Salinari-Ricci, emblema di una rivoluzione nel campo della critica letteraria, per la prima volta incentrata sull’analisi del testo, secondo i canoni della metodologia di analisi marxista?
Carlo ricci non c’è più. Era bello, nella sua calata fiorentina, anche se, sbarcato in Sardegna, insegnò nell’università di Cagliari per ben 44 anni, formando generazioni di studenti da lui affascinati e indottrinati dal suo manuale. All’inizio era il Salinari-Ricci, lui collaboratore del suo maestro, appunto. Ma nel ’77, con la morte di Salinari, il prof. Ricci continuò da solo, col suo tratto severo ed esigente, rigoroso nella parafrasi dei testi, non più raccontati, come nella vecchia manualistica letteraria, ma posti al centro della ricerca dello studente, perchè Dante e Manzoni parlano da soli, innanzitutto, nella loro parola scritta, e solo dopo un’attenta lettura se ne può dissertare.
Così un manuale di letteratura, concepito per le scuole, divenne un vangelo anche per l’università, consunto negli zaini di migliaia di studenti.
Carlo Ricci ci ha lasciato ieri a 85 anni, lasciando un’impronta indelebile nella mente di migliaia di studenti e docenti.












