Quarantanove anziani morti durante la prima ondata del Coronavirus in tre case di riposo sarde (la Villa Gardenia di Ossi, la Rsa San Nicola di Sassari e all’istituto Casa Serena, sempre a Sassari) e rappresentanti legali e responsabili di prevenzione e protezione indagati dalla Procura della Repubblica presso il tribunale sassarese, con a capo il procuratore Giovanni Caria. Che, oggi, hanno ricevuto gli avvisi di conclusione delle indagini. Con ipotesi pesanti: con riferimento alla casa di riposo Villa Gardenia di Ossi, alla rappresentante legale della cooperativa che gestisce la struttura, ad altra persona che esercita i poteri di fatto del datore di lavoro e al responsabile del servizio di prevenzione e protezione sono stati contestati il reato di epidemia colposa e di omicidio colposo plurimo (decesso di 14 ospiti della struttura durante la cosiddetta prima ondata della pandemia), oltre che varie violazioni della normativa a tutela della salute dei lavoratori.
Al rappresentante legale della Segesta Gestioni srl, al rappresentante legale della Mosaico Cooperativa Sociale onlus (con appalto della gestione di servizi integrati), al direttore sanitario e ai responsabili del servizio di prevenzione e protezione della Segesta Gestioni srl e della Mosaico Cooperativa Sociale onlus della Rsa San Nicola di Sassari sono stati contestati i reati di epidemia colposa e di omicidio colposo plurimo (decesso di 14 ospiti durante la cosiddetta prima ondata della pandemia), oltre che varie violazioni della normativa a tutela della salute dei lavoratori. Con riferimento alla Casa Serena di Sassari, al rappresentante legale e al responsabile del servizio di prevenzione e protezione della Coop.A.S., che aveva in appalto il servizio di assistenza, sono stati contestati i reati di epidemia colposa e omicidio colposo plurimo (decesso di 21 ospiti durante la cosiddetta prima ondata della pandemia), oltre che varie violazioni della normativa a tutela della salute dei lavoratori.
È stata inoltre presentata richiesta di archiviazione per alcuni medici di base i cui pazienti erano ricoverati presso l’istituto Casa Serena, nella convinzione che la loro condotta fosse conforme al rapporto paziente-medico di medicina generale e alle indicazioni ricevute dall’Ats. L’indagine è stata condotta con il Nas carabinieri di Sassari, con la collaborazione del servizio Spresal di Sassari. L’avviso di conclusione delle indagini non costituisce un’anticipazione delle decisioni del pm su11’esercizio dell’azione penale. Si tratta infatti di una fase procedimentale in cui le persone indicate come indagate potranno chiedere di essere interrogate, produrre documentazione, chiedere specifici atti di indagine e comunque formulare le loro difese.












