Nell’immensa tristezza di dover salutare uno dei più grandi giornalisti e divulgatori del nostro Paese, alla morte di Andrea Purgatori si aggiungono elementi estremamente significativi che la sua famiglia ha deciso di non tralasciare.
Le prime notizie circa l’addio al giornalista raccontavano di una breve ma devastante malattia , che lo ha stroncato a 70 anni. Ma la vicenda non sarebbe così lineare. Infatti è stato reso noto che al momento ci sono due indagati per la morte di Purgatori, un medico e un tecnico di una clinica della Capitale e la Procura di Roma ha già ufficialmente aperto un fascicolo per omicidio colposo.
Infatti, come è stato già confermato, il tumore polmonare con relative metastasi al cervello non sarebbe stata la corretta diagnosi per Purgatori, ma le lesioni cerebrali sarebbero la conseguenza di un’ischemia cerebrale. È stata esclusa, quindi, la presenza delle metastasi riscontrate nella clinica dov’era ricoverato il giornalista. Questi riscontri hanno, giustamente, spinto la famiglia a muoversi in sede legale, poiché la diagnosi sbagliata ha portato a relative cure altrettanto errate che potrebbero aver causato e accelerato il decesso del giornalista, sottoposto a cicli di radioterapia al cervello, a questo punto da ritenere inutili se non dannosi.













