Se il muletto avesse avuto le cinture di sicurezza, probabilmente si sarebbe salvato. Per questo saranno processati due dirigenti della ditta Ambiente Italia, Enrico Besta e Stefano Moro, accusati di omicidio colposo per la morte dell’operaio Gianuario Derudas, 43 anni sassarese, schiacciato dal muletto su cui lavorava all’ecocentro comunale di via Ariosto, a Sassari, il 15 ottobre 2021. Il giudice per le indagini preliminari Gian Paolo Piana ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio presentata dal pubblico ministero, Paolo Piras.
Al momento della tragedia, Derudas stava lavorando come ogni giorno sul muletto che, dotato di pinza meccanica, gli permetteva di raccogliere e spostare i rifiuti. All’improvviso, a causa della pendenza di un tratto del terreno, il mezzo si era ribaltato e, nonostante l’operaio fosse saltato giù cercando di mettersi in salvo, era rimasto schiacciato dal muletto. Dalle indagini sarebbe emerso che il mezzo non era dotato delle necessarie cinture: i due imputati sono perciò accusati di non avere dotato delle necessarie misure di sicurezza l’operaio e per non avere individuato e indicato i rischi relativi alle operazioni di carico e scarico rifiuti nel piazzale dell’ecocentro. Il processo si aprirà a luglio.













