Monumenti Aperti 2020, edizione straordinaria nazionale in autunno

Si sarebbe dovuta svolgere a partire da questi giorni la ventiquattresima edizione di Monumenti Aperti e invece la manifestazione, che si tiene ininterrottamente dal 1997, è stata bloccata dall’arrivo del COVID19


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Si sarebbe dovuta svolgere a partire da questi giorni la ventiquattresima edizione di Monumenti Aperti e invece la manifestazione, che si tiene ininterrottamente dal 1997, è stata bloccata dall’arrivo del COVID19.

In attesa di notizie certe che riguardino soprattutto il rientro alle normali attività scolastiche, settore da cui arrivano ogni anno quasi 20.000 volontari che conducono le visite guidate ai monumenti, l’associazione sta studiando una modalità straordinaria per l’autunno che consenta di superare quelle che presumibilmente saranno ancora a lungo le misure di sicurezza necessarie.

Con la definizione del calendario in corso, a fine febbraio erano oltre sessanta le amministrazioni comunali sul territorio regionale che già avevano aderito alla rete 2020, alle quali si aggiungono Ferrara e Copparo, in territorio emiliano, le prime adesioni in ambito nazionale, mentre in via di definizione sono sia Como e Cantù in Lombardia che diversi comuni della Puglia, già presenti nella passata edizione.

“Abbiamo pensato – dice Fabrizio Frongia – che il modo per realizzare Monumenti Aperti quest’anno fosse quello di posticipare l’intera manifestazione all’autunno, individuando una formula che la rendesse possibile per tutti in quel periodo dell’anno. Sappiamo che si tratta di un cambio di rotta, che probabilmente comporterà anche significative riduzioni di programma rispetto alla formula classica, ma crediamo sia l’unica strada praticabile per realizzare questa edizione 2020.  Ecco perché – aggiunge Frongia – abbiamo chiesto, e chiediamo, alle scuole, ai comuni, alle associazioni, a tutti i soggetti coinvolti, enti e istituzioni, di seguirci per continuare questo percorso insieme”. 

Di sicuro sarà una ventiquattresima edizione più “digitale” che “analogica” in presenza, per la quale l’organizzazione è al lavoro con la progettazione di una serie di video tutorial e altri materiali multimediali di supporto, fruibili on line, che consentano il più possibile di superare i limiti imposti dalle misure di sicurezza, ma che rafforzino la dimensione ormai nazionale della manifestazione. “Questa situazione drammaticamente impattante necessita di una decisione forte per l’edizione di quest’anno, che non potrà non avere il carattere di decisa straordinarietà”, dice ancora Frongia. Che conclude: “Nonostante la crisi emergenziale che ha minato le nostre sicurezze, siamo convinti che sperimentare nuovi modi di narrazione del patrimonio culturale possa portare Monumenti Aperti a investire in risorse e strumenti aggiuntivi che saranno di certo preziosi in prospettiva futura. In tempi di pandemia, in attesa di tornare alla piena normalità, pensiamo che innovare significhi anche poter rigenerare e rafforzare il legame fra le comunità e la nostra manifestazione e costruire una edizione caratterizzata da forte resilienza, uno dei valori più grandi di MA insieme al più importante: il percorso individuale di ciascuno dei partecipanti, il percorso di crescita del singolo volontario, del giovane ragazzo, del piccolo studente. La comunità che cresce, apprende e migliora.

Il senso di forte coesione e l’impegno nella valorizzazione del proprio patrimonio culturale è davvero l’ambito naturale e ideale per la ripartenza. Noi ci stiamo preparando a raccontarvi i nostri straordinari territori e lo faremo … tutti insieme.”


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