Il Santo Padre ha nominato Vescovo di Iglesias monsignor Mario Farci, del Clero dell’Arcidiocesi di Cagliari, Preside della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna. La notizia del provvedimento pontificio è stata resa pubblica alle ore 12.00 di sabato 30 novembre 2024, presso l’Aula magna del Seminario arcivescovile di Cagliari.
Nato il 9 maggio 1967 a Quartu Sant’Elena, in provincia di Cagliari, don Farci è stato ordinato presbitero il 7 dicembre 1991 nella chiesa di Sant’Elena della sua città natale. Dopo l’ordinazione, ha intrapreso una significativa carriera accademica e pastorale. Dal 1994 ha insegnato presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose (ISSR) di Cagliari e, dal 1998, è stato docente di Teologia Dogmatica alla Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna (PFTS). Nel 2022, è stato nominato Preside della PFTS, diventando il primo presbitero diocesano e il primo sardo a ricoprire tale incarico dalla fondazione dell’istituzione nel 1927.
Parallelamente all’attività accademica, don Farci ha svolto numerosi incarichi pastorali. È stato Vicario presso la parrocchia SS. Crocifisso in Cagliari (1992-1999), Direttore spirituale del Seminario Arcivescovile (1996-1998) e Cappellano della Casa di Cura S. Antonio a Cagliari dal 1999. Ha inoltre diretto l’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo (1999-2022) e l’Ufficio del Diaconato Permanente e dei Ministeri Istituiti (1999-2022).
Il suo impegno nel dialogo ecumenico è testimoniato dalla partecipazione a diverse associazioni teologiche, tra cui l’Associazione Teologica Italiana (ATI) dal 2002, di cui è membro del Consiglio Direttivo dal 2019, e l’Associazione Italiana Docenti di Ecumenismo (AIDEcu), di cui è membro fondatore dal 2014.
«La nomina è giunta per me improvvisa – afferma. Adesso mi metto a disposizione di quello che il Signore vorrà, di quello che il Signore mi indicherà. Vado con il sentimento di colui che si mette a servizio di una chiesa. Potete facilmente immaginare – prosegue – il guazzabuglio di sentimenti, di pensieri che sono presenti ora nel mio cuore. Mi affido totalmente a Dio cercando di far sì che attraverso la mia persona si realizzi la sua volontà. Vado in quella diocesi che nel medioevo era chiamata Iglesias, cioè villa di chiesa, e vorrei contribuire a far sì che questa chiesa sia davvero una bella villa, non certo lussuosa, ma una casa dalle relazioni calde, familiari, una bella famiglia. Vi prego – conclude – di tenermi presenti nei vostri pensieri, soprattutto nelle vostre preghiere, di sostenermi con la vostra amicizia».










