Anni travagliati quelli che hanno segnato il progetto del primo grande discount da realizzare in città, quello tanto sognato ai tempi della pandemia quando i cittadini dovevano sbirciare attraverso i confini i loro “cugini” di Selargius e Pirri che, con buste e carrelli, potevano girare tra le corsie dei grandi supermercati. Oggi il covid è solo un triste ricordo e, con la speranza che un altro virus malefico non intacchi più vita e abitudini dei terrestri, si può circolare liberamente ovunque si desidera. Ma il progetto era già in essere e, dopo un muro innalzato dal sindaco e dalla sua giunta che, con ostinazione, hanno “preteso” la valorizzazione dell’intero lotto dove sta per sorgere il polo commerciale, a breve inizieranno i primi scavi per far risorgere lo sterrato affianco al Parco Magico in un centro attrattivo con campi sportivi e punto di ristorazione, parcheggi, necessari come l’aria che si respira a Monserrato, marciapiedi e asfalto nuovo di zecca. Ciò non basta per placare l’ira della minoranza che, legato al dito come un filo irremovibile, scava nel passato e rispolvera video e post dove Locci, durante la campagna elettorale, affermava che non sarebbe sorto un discount in città. Il primo cittadino non ha concesso l’area se non in cambio della riqualificazione generale che avverrà totalmente a carico dei privati e ha affermato che l’economia locale non avrà ripercussioni importanti poiché si tratta di due realtà economiche nettamente opposte. E come dargli torto: se una vende in prevalenza prodotti a poco prezzo e generici, l’altra tira verso il “nobile”: scelte di vita e di portafoglio, soprattutto. Dare la possibilità, quindi, a chiunque di poter fare la spesa come meglio crede è quasi indispensabile considerato anche il fatto che i centri limitrofi, separati da nemmeno un km di strada, abbondano di negozi e discount.
Queste tesi non bastano e i consiglieri di minoranza Andrea Zucca, Valentina Picciau e Ivano Argiolas, dopo aver letto domenica l’annuncio ( https://castedduonline.it/monserrato-via-al-maxi-progetto-eurospin-ristorazione-parco-e-padel/ ) inviano un comunicato stampa al vetriolo: “Come sempre accade, apprendiamo prima dagli organi stampa locali che dalle istituzioni locali, che il Sindaco Locci sta tornando alla carica con la realizzazione dell’Eurospin!
E torna alla carica proprio il 1° aprile: quasi a farci sperare si tratti di uno scherzo e non invece l’ennesimo cambio di rotta rispetto al suo stesso programma elettorale, quello sui cui i cittadini che l’hanno preferito sta disattendendo nei suoi capisaldi. Non importa che egli sia l’artefice primo del malcontento del suo stesso elettorato, poiché troverà il modo di giustificare se stesso e far passare per ragionevoli posizioni da lui stesso contestate in campagna elettorale. Ma siamo certi che i cittadini, a partire dai conduttori delle botteghe in buona fede coi quali amava farsi riprendere, stavolta prenderanno coscienza del fatto che ciò che andava a dire contro la vecchia politica, in realtà trova il lui l’espressione più vera del “in campagna elettorale vale tutto, tanto una volta eletto faccio ciò che voglio”.
Infatti, ancora ricordiamo quando Locci, dopo la sua caduta nel Giugno 2018, fece un video proclama proprio davanti all’ex campo della San Mauro gridando “MAI EUROSPIN SE VINCO LE ELEZIONI!!!” Con tanto di sequela di motivazioni a favore della sua tesi. Motivazioni che forse non sono state considerate quando il progetto dell’Eurospin fu presentato proprio dalla sua stessa Giunta all’interno di un piano di risanamento poco prima della sua caduta, e non di stile dato che per cadere su quello dovrebbe perlomeno averne uno!
Siamo quindi arrivati all’apoteosi del ridicolo: una campagna elettorale farcita con promesse di interventi a favore del commercio locale, smentito nei fatti dall’ennesimo centro commerciale che a suo dire valorizzerebbe i commercianti di quartiere. Eletto anche grazie alle promesse che sta disattendendo procedendo con la realizzazione dell’Eurospin: prima “mostro” e ora “redentore”.
La questione in sé provoca un riso amaro, perché le motivazioni che accompagnano questo prevedibile dietrofront è – “Con la creazione di questo nuovo Eurospin rilanciamo il commercio a Monserrato”
Già, dunque ora l’Eurospin è fonte di aiuto per il commercio locale. Noi pensiamo che il Sindaco del tutto vale tutto, si stia confondendo con l’idea che ci ha propinato il campagna elettorale sul così detto nuovo mercato civico, di cui peraltro ha smesso di parlare dal giorno dopo aver vinto le elezioni.
E poi parla anche di prodotti a km0! Come se la cittadinanza non sapesse che il marchio Eurospin porta in dote dei prodotti uguali in tutta Italia, nessuno dei quali, tra l’altro, prodotto in Sardegna!
In questo link potete controllare da quali aziende arrivano i prodotti Eurospin: https://www.eurospin.it/i-nostri-marchi/
Ma valutiamo l’insieme del progetto presentato che comprende oltre all’Eurospin anche altro. Gli accessi dai parcheggi della zona sportiva e verde rimangono tagliati fuori dalla via dell’Argine quando il supermercato è chiuso; quindi, visto che il parco Magico ha anch’esso degli orari, il quartiere della Coop100, risulterà inevitabilmente tagliato, distanziato, dalla continuità urbana sull’asse di Via dell’Argine.
Certo, sarebbe stato di ben altro impatto valorizzare quell’area mantenendo la sua connotazione sportiva, enfatizzando il tutto con eventuali strutture ricettive d’appoggio e non il contrario, quindi Eurospin con a corredo un pochino di sport, perlopiù padel che altro.
Nonostante sia ormai a fine mandato il Sindaco Locci ha davvero deciso di lasciare un nuovo segno indelebile del suo passaggio, questa volta mettendo in difficoltà le poche attività commerciali monserratine, specialmente quelle di Via dell’Argine e di Via Porto Botte, che stoicamente sono sopravvissute senza ancora un vero e proprio piano del traffico e del commercio. E già in tanti si chiedono che faccia userà per i prossimi selfie e video con cittadini e commercianti che in lui avevano riposto il songo del cambiamento e la speranza di un Sindaco forte e coraggioso”.
Insomma, dopo la rotonda della “discordia” sembrerebbe nascere anche il caso del discount della “discordia”: una questione che terrà banco, sicuramente, in città.












