Con l’arrivo dell’autunno e delle possibili abbondanti precipitazioni che, spesso, hanno messo in ginocchio la città, torna alla ribalta il tema del rischio idrogeologico. Dopo le dichiarazioni del sindaco Tomaso Locci ( https://castedduonline.it/monserrato-meno-rischi-per-i-cittadini-approvato-il-piano-idrogeologico/ ) si esprime parte della minoranza, firmataria di due interpellanze, una depositata solo da Corda, ancora da discutere in consiglio comunale.
“La variante al PAI, voluta da Locci e da noi bocciata, già di suo modificava le zone a rischio idrogeologico senza esserci reali variazioni rispetto al PAI.
Ora – spiegano Andrea Zucca, Alberto Corda, Valentina Picciau e Ivano Argiolas – a causa della variante che è stata dichiarata dagli enti superiori improcedibile, ci ritroviamo una situazione paradossale: andando in salvaguardia, si vanno a sommare le condizioni peggiori del PAI e della sua variante.
Ciò sta causando un ulteriore blocco dell’urbanistica a Monserrato: terreni edificabili bloccati, ruderi che non è possibile ricostruire e case in cui non è possibile fare lavori se non manutenzione. Ciò fa perdere di valore alle proprietà dei monserratini”.
Non solo: “La variante al PAI andava elaborata solo dopo aver fatto le vasche di laminazione. Nel 2016 Locci ha ereditato circa 2 milioni di euro per queste opere mai realizzate.
Quando l’amministrazione ha intenzione di realizzare le opere di mitigazione, le vasche di laminazione a Nord della SS554, che allora si, giustificherebbero una variante al PAI migliorativo per i cittadini di Monserrato, sia nella sicurezza che nelle potenzialità di espansione edilizia di Monserrato?”.










