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Monserrato, l’opposizione non si arrende e dà battaglia sul progetto di via del Redentore

di Valeria Putzolu
4 Aprile 2023
in hinterland

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Monserrato, l’opposizione non si arrende e dà battaglia sul progetto di via del Redentore
Dopo qualche giorno di silenzio, il torpore, riguardo la rotonda della “discordia” e lo sfratto dei ficus storici dalla piazza, viene scansato da una nuova protesta per evitare la riqualificazione complessiva dell’incrocio via Giulio Cesare e via del Redentore dove sorgerà, tra l’altro, una rotatoria, marciapiedi a norma e il trasloco di sei alberi. Il progetto è già stato approvato e presentato alla popolazione dalla giunta comunale guidata dal sindaco Tomaso Locci ma c’è chi non si arrende e porta avanti la protesta, aggrappandosi, con le unghie e con i denti, a ogni cavillo possibile affinché soprattutto gli alberi non vengano rimossi. A tal proposito il gruppo “Pauli Monserrato” e La Svolta” presentano una interpellanza da discutere in consiglio comunale.
“Il 3 agosto, poco dopo aver appreso dall’Albo pretorio, che la Giunta con delibera n. 113 del 28 luglio 2022, ha approvato tale progetto, abbiamo presentato una interpellanza, che non è stata discussa entro i 30 giorni come da norma.
Progetto che come quasi di continuo avviene con questa Giunta, non è stato discusso nelle commissioni competenti e peggio ancora non sono stati coinvolti i cittadini e le attività commerciali, che ne risultano pesantemente coinvolte.
Il luogo in questione – Su Ponti o Mercau beciu – è un punto molto importante per Monserrato, sia dal punto di vista storico, paesaggistico, sociale, del commercio e della viabilità. Questa complessità non risulta essere stata studiata, non ci sono relazioni che lo attestano, da questo il progetto proposto risulta mancante di una conoscenza dei valori presenti e delle reali problematiche.
In particolare non si è approfondito il reale valore che le piante interessate dall’eradicazione hanno in questo contesto urbano, eppure anche una semplice constatazione delle funzioni svolte da queste piante come l’ombra per la sosta delle persone e la socialità, compreso l’abbellimento e la piacevolezza rendono il luogo speciale.
Ed è proprio sulla situazione degli alberi che verte questa interpellanza.
Nonostante una petizione firmata da quasi 2 mila cittadini, ci troviamo a difendere l’ovvio davanti ad una Giunta che non solo ignora le nostre istanze, ma addirittura rigetta le richieste da parte dei cittadini dimostrando di non essere attenti al benessere e all’ambiente cittadino. Non è la prima volta che sottolineiamo che la scelta scellerata dell’eradicazione di alberi così importanti per dimensione ed efficacia, non sia nemmeno supportata minimamente da uno studio puntuale e generale della viabilità e del traffico tra via Giulio Cesare e via del Redentore che giustifichi le criticità paventate e la successiva unica soluzione possibile proposta con una grande rotatoria che impone l’eradicazione di 6 ficus, per un problema mai studiato né dimostrato”. Il problema, quindi, sono soprattutto le piante da salvaguardare:
 “Dal progetto in questione emerge quindi che 6 di quei grandi ficus non saranno più al loro posto.
E che nella presentazione del progetto si è parlato anche di problematiche generate dall’apparato radicale, anche queste vostro mal grado, non supportate da alcun intervento programmato o in programmazione.
Infatti le radici di una pianta hanno il compito di ancorare l’esemplare al terreno e di captare l’acqua e i sali minerali. Il problema sorge principalmente in ambienti fortemente urbanizzati quando una cattiva progettazione del verde, con eccessiva cementificazione, produce stati di impermeabilizzazione dei suoli con risalita delle radici e successiva destabilizzazione delle pavimentazioni e dei manufatti.
Se il problema fosse presente, esistono tecniche e tecnologie che permettono uno sviluppo ottimale dell’apparato radicale senza processi di soffocamento. Ad esempio per contenere le radici, esistono dei teli anti-radici permeabili in TNT (tessuto non tessuto), realizzati in polipropilene, che si possono utilizzare lungo le strade, in prossimità di edifici, pavimentazioni e di piste ciclabili, quindi adatti a qualsiasi progettazione in ambito urbano e molto economici.
Visto che il paesaggio è elemento caratteristico e caratterizzante di una città, e gli alberi e la vegetazione definiscono un luogo, così come il Mercau beciu, questi alberi sono patrimonio naturale, storico, culturale e collettivo, di grande valore identitario per Monserrato.
La Giunta – si legge nella nota firmata da Valentina Picciau, Andrea Zucca e Ivano Argiolas – ha scelto di non rispettare la direttiva della Commissione europea del maggio 2020 con l’obiettivo di piantare 3 miliardi di nuovi alberi entro il 2030 anche in aree urbane, periurbane e nei corridoi infrastrutturali per contrastare la produzione di CO2.
Non è stato stabilito come usare parte dei 430 milioni di euro che la Comunità europea ha messo a disposizione dei comuni dell’area metropolitana di Cagliari (esclusa la Città di Cagliari) con il PNRR proprio con lo scopo della valorizzazione del verde urbano (pensate che il solo Comune di Cagliari ha stanziato oltre 11 milioni di euro e con la realizzazione del progetto di via Roma potremo vedere il risultato a breve).
Scegliere di eradicare degli alberi ottuagenari equivale a metterli nelle condizioni di serio rischio di  morte, da come si può leggere nel documento di perizia dell’agronomo incaricato, e interpellato esclusivamente per il procedimento di espianto, non per lo studio del sistema ecologico a cui affiancare un tecnico naturalista, dato che lo stesso agronomo afferma nella sua relazione che «nessuna azienda che opererà l’espianto potrà garantire l’attecchimento dei soggetti trapiantati né potrà impegnarsi nella sostituzione di esemplari, eventualmente non attecchiti, perché si tratta di soggetti unici e con misure fuori degli standard di produzione vivaistica».
Sarebbe indispensabile garantire al committente la sostituzione in garanzia delle piante non attecchite, ma che la sola soluzione sia quella di sostituire la pianta secca con altra di analoga specie e portamento, ma con dimensioni di standard vivaistico, quindi con circonferenza del fusto sino a un massimo di 35 cm. Sottolineando che le piante in questione siano invece piante con circonferenza del fusto da 130 cm a 210 cm.
Quindi alla luce di un unica perizia prodotta insufficiente, possiamo asserire che di fatto, non si stiano salvando minimamente questi alberi”.
E ancora: “Il Consiglio di Stato si è pronunciato in materia nel 2021 con le sentenze: n. 3420 del 22 giugno 2021, n. 8197 del 9 dicembre 2021, stabilendo che per giustificare una eliminazione di alberi non centenari sia indispensabile la presenza di almeno uno dei due parametri: la malattia dell’albero, il pericolo imminente di caduta.
E non solo. Ha stabilito inoltre che fossero necessarie delle perizie coinvolgendo un dirigente del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e un esperto del settore, per «acquisire una valutazione della reale stabilità dell’albero, alla luce dei protocolli riconosciuti a livello nazionale ed internazionale supportate dalle prove strumentali atte a verificare la tenuta dell’albero alla trazione».
Sentito il dovere di farsi portavoce di tutti i cittadini e delle attività commerciali preoccupati per una scelta che potrebbe compromettere un luogo storico, di grande valore per la cittadinanza e per il commercio, alla luce di questi nuovi parametri necessari per mettere 6 alberi ottuagenari nelle condizioni di probabile morte e dell’assenza di un qualsivoglia studio che dimostri una criticità tale da giustificare la costruzione di una rotatoria eliminando il verde pubblico, patrimonio identitario e l’ombra necessaria in una così vasta area, si chiede che il progetto venga modificato e con meno dei 170 mila euro previsti dal progetto esecutivo, si potrebbe pienamente sistemare l’area del Mercau beciu e allora si, citando le parole della delibera, «si valorizzerebbe il paesaggio urbano, luogo di memoria e di interesse storico-culturale», essendo questo un importante luogo di incontro dei paulesus ed anche un luogo con la presenza di importanti monumenti storici che ricordano i sacrifici dei nostri avi il tutto senza toccare gli alberi.
Essendo insufficiente la perizia dell’agronomo, che vengano fatti ulteriori studi e perizie, come richieste per legge e stabilito in maniera chiara dalle sentenze del Consiglio di Stato citate. Comprese le indagini, i controlli e le verifiche sul traffico”.
Tags: monserrato
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