Monserrato – Polemiche social al vetriolo, Locci ripreso alla presentazione del libro di Vannacci: “A che titolo e con quale mandato le istituzioni più importanti della città stanno in prima fila”. E qualche cittadino invoca anche la richiesta di una mozione di sfiducia “per aver offeso una intera cittadinanza”.
L’europarlamentare della Lega Roberto Vannacci a Cagliari per la presentazione del suo libro, sala gremita e tra i presenti anche il sindaco Tomaso Locci e alcuni esponenti della maggioranza. Alcuni scatti divulgati in rete e la reazione, in un gruppo social dedicato alla città, che ha animato per tutta la giornata la discussione. Parole e frasi che non sono passate inosservate, pesanti come macigni: si mette in campo il fascismo: “Sono davvero preoccupato, vedere il sindaco e il presidente del consiglio all’incontro con un fascio leghista come Vannacci fa venire meno qualunque credibilità alle istituzioni da essi rappresentati” si legge pubblicamente. “Non basta che per una volta non indossi il tricolore per non avere più la responsabilità di rappresentare una intera comunità. Considero questo fatto di una gravità assoluta per l’intera comunità da me conosciuta come luogo in cui sono nati e vissuti antifascisti come Corona e Tinti dove Lussu era di casa e dove da sempre i monserratini si sono sempre distinti per essere una comunità aperta e solidale”. Viene paragonato il luogo dell’incontro a quelli “in cui si calpestano i principi della nostra costituzione e applaudono a una persona che per le sue dichiarazioni si pone in forte contrasto con i valori che ho sempre trovato a Monserrato. Quanto accaduto dovrebbe costituire, a parer mio, motivo per la presentazione di una mozione di sfiducia per aver offeso l’intera cittadinanza”. Tanti i commenti di appoggio che si sono accavallati, ma c’è chi evidenzia che “in democrazia si può ascoltare chiunque. Destra, centro, sinistra e via discorrendo”.
Insomma, la presentazione di un libro che non è passata di certo inosservata e che è stata motivo di una accesa riflessione che ha tirato in ballo valori e accuse ben precise, “additando” con termini forti alcuni componenti delle istituzioni locali, i quali hanno sempre rinnegato e ostacolato, dai quali si sono sempre disconosciuti e allontanato dalla vita, sia moralmente, professionalmente che istituzionalmente.










