“Ho rischiato di investire due ragazzini insieme su un monopattino, cari genitori sarà il caso di controllare i vostri pargoletti perché purtroppo certe volte la tragedia è proprio dietro l’angolo?”.
Non solo: a Sestu una ragazzina all’uscita da scuola è stata investita da due ragazzini: “Se non si sa usare in maniera consona il monopattino è preferibile lasciarlo a casa ed uscire a piedi” ha spiegato la mamma. Solo due casi, i più recenti, che raccontano altrettante disavventure non finite, per fortuna, in tragedia. Ma il pericolo è bene reale e ampiamente segnalato: si chiama monopattino, o meglio, l’uso improprio del mezzo ecologico a due ruote. Non esistono corsie preferenziali o appositamente realizzate per il mezzo che spopola non solo tra i più giovani, comodo per brevi tragitti, ma se guidato incautamente potrebbe rivelarsi una trappola, anche mortale. Non mancano episodi di chi lo manovra anche nelle strade extraurbane, al buio o alla luce diurna il rischio non cambia. Due giorni fa la segnalazione di un automobilista che ha rischiato di investire due ragazzini insieme su un unico monopattino che procedevano contromano in via Santa Greca, direzione chiesa. “Subito dopo la curva, all’improvviso quasi sfiorandoli. Ho dovuto inchiodare”.
A Sestu, invece, una settimana fa, due ragazzini, all’uscita della scuola media, hanno investito una ragazzina, “si è fatta male”, ha spiegato la madre della giovane.
Tante le testimonianze e segnalazioni a riguardo, impossibile riportarle tutte: “Salgono in 2, dribblano le macchine in corsa con il rischio di farsi mettere sotto, sempre che non mettano loro sotto qualcuno” è in sintesi ciò che accade con più frequenza.












