Il countdown verso l’arrivo di Conad, anche in Sardegna e a Cagliari, va avanti. L’Antitrust deve ancora esprimersi, ma intanto su tutti gli scontrini campeggia la dicitura “Margherita distruzione, un’azienda di passaggio che andrà in liquidazione tra un anno”, spiega Monica Floris. Quarantotto anni, nell’ultimo quarto di secolo ha girato quasi tutti i reparti del centro commerciale Auchan di Pirri: “Dagli elettrodomestici ai giocattoli, dalla cancelleria alla pasticceria. Da due anni faccio la cassiera”, spiega. C’è anche lei a protestare e scioperare contro lo spettro degli esuberi “ventilato” dai sindacati: con l’arrivo di Conad, infatti, più di un attuale dipendente Auchan rischia di andare a casa: “Non so che fine farò, lavoro ventiquattro ore ala settimana e prendo 960 euro. Anche mio marito lavora qui, per noi la preoccupazione è doppia”. Già: se dovessero diventare realtà i tagli, infatti, il rischio è quello di passare da un doppio stipendio a zero centesimi al mese. “L’unica prospettiva sarebbe quella di andare a vivere all’estero, a quarantotto anni”. Una scelta quantomeno proibitiva.
“Sarebbe l’unica speranza, io e mio marito dovremmo però lasciare qui i nostri genitori. Mio padre è anziano e vedovo, idem sua madre. Certo, ricominciare daccapo a quasi cinquant’anni non è uno scherzo”, osserva la Floris, “tanti miei colleghi, negli anni scorsi, hanno fatto questa scelta, andando a vivere in Inghilterra e in Belgio”.








