Oggi una delegazione di Lavoratori Meridiana è stata ricevuta da una nutrita rappresentanza di eurodeputati italiani al Parlamento Europeo.
All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, l’On.le Renato Soru e l’On.le Salvatore Cicu, i quali hanno organizzato e reso possibile l’evento.
Entrambi, insieme al Vicepresidente Tajani, Laura Comi, Mercedes Bresso, Patrizia Toia, Lorenzo Cesa ed altri hanno mostrato vivo interesse alla vertenza Meridiana attesa la valenza strategica dell’ultima compagnia aerea italiana per l’intero paese.
Tutti gli intervenuti si sono dichiarati disponibili alla immediata condivisione di un’interrogazione nella quale si chiederà alla Commissaria Europea ai Trasporti ed alla Mobilità di rispondere su molti dei punti posti a fondamento delle nostre doglianze.
L’incontro è durato quasi due ore durante le quali abbiamo relazionato il documento cartaceo consegnato agli intervenuti nel quale è contenuta una dettagliata rappresentazione dello stato attuale della vertenza Meridiana.
I punti salienti di rilevanza europea della suddetta relazione sono:
Concorrenza sleale dei vettori stranieri;
Continuità territoriale;
Discriminazione dettata dall’anzianità e conseguente dumping sociale interno;
Meridiana – ultima compagnia aerea italiana – da preservare in quanto asset strategico fondamentale per il nostro Paese che, ad alta vocazione turistica è deficitario di infrastrutture di trasporto terrestre e marittimo, non può prescindere da una propria industria di trasporto aereo.
Abbiamo chiesto quindi che le istituzioni europee
1) accelerino la chiusura delle procedure amministrative e giudiziarie dell’UE tese ad interrompere realmente e definitivamente qualsiasi tipo di concorrenza sleale tra compagnie aeree comunitarie;
2) adottarno provvedimenti urgenti e straordinari tesi a sostenere le aziende di trasporto aereo minori superstiti – come Meridiana – sull’orlo del fallimento a causa del parziale/insufficiente/tardivo monitoraggio comunitario sul rispetto delle regole sulla concorrenza nel T. A.
3) adottarno provvedimenti urgenti e straordinari risarcitori, anche economici, in favore di Meridiana che – nonostante gli ingenti sforzi da parte dell’azionista – rischia la chiusura, disperdendo competenze d’eccellenza, incrementando quindi la desertificazione industriale e l’isolamento di aree già allo stremo come la Sardegna (prima regione europea per livelli di disoccupazione!)
In definitiva abbiamo chiesto alle istituzioni europee – poiché la crisi di Meridiana è imputabile ad un decennio di omessa vigilanza europea sulle illegittime politiche distorsive della concorrenza i cui effetti sono ormai irreversibili – di adottare provvedimenti straordinari tesi a ripristinare lo status quo ante della Compagnia, non essendo sufficienti le tardive condanne delle low cost tese alla restituzione degli aiuti illegittimi loro erogati. È imprescindibile un quid pluris che ristori effettivamente Meridiana del danno che, diversamente, sarebbe irreparabile.
Serve un piano industriale di rilancio concordato tra vertici aziendali e Regione Sardegna, Regione Lombardia e Regione Veneto che deve essere avvallato e supportato dalle istituzioni dell’Unione Europea.













