Cagliari ancora al buio: in via Asproni la corrente è saltata per ore e a farne le spese sono stati bar e ristoranti, rimasti senza elettricità né acqua e costretti a fare i conti con merce deperibile da buttare. Una situazione che ha fatto esplodere la rabbia degli esercenti. “Sono arrivato alle 9 e con gran sorpresa ho trovato la corrente staccata e in tutta la via non c’era elettricità. Premetto che non c’è stata mandata né una mail né una PEC, questo è molto irrispettoso: era stato messo solo un foglio attaccato con lo scotch a un palo al centro della via che non ha visto nessuno. Non avremo corrente fino alle 15:30, tutta la carne che avevamo in cella frigo da 10/20 euro al chilo è tutta da buttare. Non so più cosa dire, la stagione è stata quella che è stata, adesso ci si fanno buttare i soldi in questa maniera, non c’è rispetto. Non è normale, il servizio dovrebbe essere garantito a prescindere dai guasti e un intervento non può durare dalle 9 alle 15:30, è una follia. Spero che questo video, come quello di altri colleghi, serva a scongiurare altri disagi di questo tipo in futuro, siamo saturi”, ha denunciato in un video Armando Pibiri, titolare del Dorian Grey. Parole dure a cui si aggiunge la presa di posizione di Confcommercio Sud Sardegna. “Ancora una volta ci troviamo davanti a un disservizio gestito in modo approssimativo, che dimostra la totale assenza di un dialogo con le imprese – spiega Emanuele Frongia, presidente Fipe Confcommercio Sud Sardegna –. Non è possibile che gli unici avvisi consistano in fogli attaccati a un palo, lasciando gli operatori a scoprire solo all’ultimo che resteranno senza elettricità per ore”. Il rischio, secondo l’associazione di categoria, è duplice: economico e d’immagine. “Questi episodi, oltre a creare danni economici rilevanti, minano la credibilità della città e la fiducia di chi investe e lavora ogni giorno per garantire un servizio di qualità. Non chiediamo l’impossibile, ma solo la certezza di essere informati per tempo e in modo adeguato. È inaccettabile che in una città a vocazione turistica come Cagliari si proceda senza pianificazione e senza rispetto per chi rappresenta il cuore pulsante dell’economia locale”.









