“Cristiano Picciau non era un clochard. Viveva dal 1989 a Elmas coi genitori anziani. Quella di chiedere l’elemosina in strada era una sua scelta di vita. Come capita spesso e le istituzioni hanno le mani legate. Perché la legge tutela le scelte individuali”. Così l’assessore alle Politiche sociali Viviana Lantini chiarisce i contorni della vicenda che ha scosso la città: la morte in via dei Giudicati del mendicante Cristiano Picciau, conosciutissimo nel capoluogo per i modi gentili coi quali era solito chiedere l’obolo nella zona tra La Vega e Fonsarda.
“Lo conoscevo era un uomo molto educato”, spiega la Lantini, “ci sono persone che decidono di vivere così. E noi non possiamo fare nulla, perché la legge chiede il rispetto dell’autodeterminazione della persona. In città c’è un pensionato arrivato da un paese che vive con la figlia e che chiede l’elemosina.
A un noto clochard del centro avevamo trovato una soluzione abitativa idonea, addirittura cono un giardinetto per il cane che gli faceva compagnia: forse c’è andato solo due volte. Poi l’abbiamo inserito in una comunità, ma una mattina, mentre un’assistente sociale lo stava accompagnando a una visita medica, è fuggito ed è tornato a bivaccare in strada dicendo che lui vuole lì, sul marciapiede e che vuole essere lasciato in pace. I giudici rispettano il fatto che siano queste persone a decidere che cosa fare della loro vita, esattamente come non si possono imporre le cure in ospedale. Spesso il tribunale è molto garantista con queste persone, purtroppo, secondo me, anche a loro discapito”.
(Foto di Stefano Marras)










