La vendetta è servita. Bruciante. Meghan, duchessa di Sussex, vince a mani basse e si prende una rivincita sulla perfetta cognatina Kate, costretta a fare buon viso (e neanche tanto) a cattivo gioco (in tutti i sensi). Ce la immaginiamo Meghan, eterna convitata di pietra al castello, sempre al centro di beghe che hanno mandato in tilt la composta monarchia inglese, guardare la partita e tifare per l’Italia. Soffrire per quel gol che ha lasciato in bambola azzurri e tifosi. Esultare per il pareggio. Magari non proprio avvolta dalla bandiera, come nel meme impazzato sui social, ma di sicuro senza freni e senza ostacoli, libera di fare quello che vuole e di farlo fare al povero Harry, ché entrambi i principi hanno nel destino donne alfa che fanno e disfano anche per loro. Lei esultava, mentre per i Windsor si consumava l’incubo di una serata indimenticabile.
A rendere perfetta la vittoria di Meghan su Kate è stata la brutta, pessima, inqualificabile figura degli inglesi: arroganti, maleducati, insolenti, hanno dato davvero il peggio di sé fischiando l’inno, togliendosi la medaglia che quasi ci sputavano sopra e insultando con frasi razzisti i loro stessi giocatori per aver sbagliato i rigori. Una serata tutta storta, insomma, con la pioggia che non lasciava tregua, iconicamente riassunta dal faccino triste del principino George addobbato con giacchetta blu e cravatta regimental: Kate, anche meno poverino, già deve portare a sua insaputa il peso della corona reale.
Ce la immaginiamo Meghan, mentre a Wembley si consumava il disastro britannico. Distesa al sole della California, circondata da ogni comfort, guardata in modo adorante dal marito, con figli e tate nei dintorni e teli svolazzanti a farle da cornice. Ce la immaginiamo mangiare popcorn e masticare piano, guardando l’odiata Kate che sì Meghan, fattene una ragione diventerà regina, soffrire per la sconfitta.
Kate che alle sconfitte non è certo abituata, che non ne sbaglia una, che ha pianificato tutta la sua vita con l’abile regia della madre verso un solo, grandioso obiettivo, centrandolo in pieno. Lei che ha conquistato William, gli inglesi, la regina e le donne del popolo volteggiando leggiadra nei suoi abitini low cost. Lei che è riuscita a far fuori dal palazzo l’antipatica cognata, ribelle e sregolata, e pure un po’ attrice.
Lei, Kate la perfetta, ha perso contro Meghan e ha perso contro un’Italia che per una volta in fatto di stile, eleganza e sportività ha dato una indimenticabile lezione agli spocchiosi, insopportabili, maleducati inglesi.












