Medici fantasma in Sardegna, le carceri non fanno eccezione: “Detenuti senza assistenza in tutta l’Isola”

Trovare un numero sufficiente di dottori è un miraggio già negli ospedali, figurarsi nei penitenziari. La denuncia della garante dei detenuti, Irene Testa: “Mancano dirigenti sanitari e medici in tutte le dieci carceri sarde, vanno garantite tutte le cure”. Stesso discorso per i dentisti, introvabili. E gli psichiatri sono ancora troppo pochi


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Li cercano col lanternino in quasi tutti gli ospedali sardi, figurarsi nei penitenziari. I medici sono fantasmi anche dietro le sbarre, tra chi si trova recluso e ha diritto, come qualunque essere umano, di essere curato e visitato. La denuncia arriva da Irene Testa, la garante regionale delle persone private della libertà personale ha terminato un tour, tanto faticoso quanto a tratti horror, in tutte e dieci le carceri dell’Isola. E la situazione è drammatica ovunque: “Anche le persone private della libertà personale hanno diritto ad essere curate. Nel tour che sto effettuando in questi giorni emerge una grave carenza sanitaria in tutte le dieci carceri dell’Isola. Mancano dirigenti sanitari e medici in tutti gli istituti. Sono pochi gli psichiatri a fronte di una popolazione prevalentemente malata. In diversi istituti mancano dentisti e medici del 118. L’Areus e le Asl non possono ignorare il problema”, tuona la Testa. Un refrain già sentito, purtroppo, tante altre volte: basta pensare al caso di Isili, col pronto soccorso chiuso per un mese, ma anche nelle più grosse realtà sanitarie dove le liste di attesa sono ancora vergognosamente lunghissime.
“L’assistenza sanitaria deve essere garantita anche all’utenza detenuta e internata, ai quali va garantita una pena dignitosa e conforme ai principi dettati dalla Costituzione oltre che dalla convenzione europea dei diritti dell’uomo”, ricorda Irene Testa. “Mi appello all’assessore alla Sanità affinché possa intervenire con la massima urgenza”.