Non c’è nulla di più deciso e coraggioso, probabilmente, di una mamma che difende i diritti del proprio figlio. Ancora di più se quel figlio è invalido al cento per cento. Mattia Montei, un ragazzo di 28 anni, di Teulada, imprigionato nel corpo di un adolescente, è affetto da una grave disabilità: tetraparesi spastica con epilessia secondaria. Non parla, non cammina, è cieco dalla nascita, con gravi problemi respiratori. A prendersi cura di lui dall’età di 7 mesi, da quando è rimasto orfano della madre naturale, è Luciana Gallus, diventata a tutti gli effetti sua mamma. Oggi racconta un altro episodio di cui purtroppo è vittima suo figlio. L’ennesima battaglia di questa mamma coraggio.
“Dopo aver aspettato lunghi mesi, ieri, ho avuto in mano le autorizzazioni all’acquisto del letto con base elettrica e materasso ventilato per il mio Mattia, costretto a letto da 28 anni. 312 euro per il materassino e 847 euro per il letto, in totale mille cento cinquantanove euro, questa la disponibilità della Assl” dice indignata. Il ragazzo cerebroleso ha evidentemente bisogni particolari, vivendo appunto in un letto, ha necessità che questo sia dotato dei confort data la sua condizione e anche agile da utilizzare per chi lo assiste.
“Mi sono recata al negozio di sanitari e mi hanno detto che con questa cifra compro due tavole e un lettino. Mi sento indignata. Auguro ai manager dell’Assl di non provare mai l’umiliazione che ho provato sentendomi dire che non esiste un letto a questo prezzo – afferma Luciana -. Perché con un costo così basso sarebbero costretti a darmi una rete con due ruote e un materasso gonfiato a pompetta o compressore. Lui ha bisogno di un letto ospedaliero, che si sollevi, con un materasso antidecubito per evitare che si formino le piaghe.”
“Cara Assl credete che non abbiamo una dignità? – continua la donna – A mio figlio il letto e il materasso adatto alla sua grave situazione lo troverò io, anche a mie spese. Non di certo venendo da voi ad accattonare ancora un presidio dovuto e un’assistenza dovuta. Un diritto a vivere bene, invece, negato. Vorrei far vivere mio figlio dignitosamente – anche in un letto -perché quello e l’unico posto dove lui può vivere senza il timore che gli si creino le piaghe”.
Questa la testimonianza di una mamma esasperata “sono sono disposta a combattere con i denti stretti lui ha il diritto di vivere una vita dignitosa. Ho il dovere di difenderlo”.













