Il parere dell’esperta. Parla la psicologa Maria Grazia Rubanu, presente durante il laboratorio di ‘le lesbiche si raccontano’. “Abbiamo trascorso due ore molto piacevoli assieme ai 12 bambini e bambine che hanno partecipato al nostro laboratorio. Abbiamo iniziato il nostro lavoro con la lettura di una filastrocca che parla di un paese che si chiama Tartalú. Si tratta di un villaggio in cui vivono tanti abitanti che svolgono tanti mestieri differenti, un posto in cui ‘non ci sono cose da maschi e cose da femmine, ma cose che piacciono e cose che non piacciono’, come afferma Sara, una bambina di 5 anni.
A Tartalú vivono un tato, una meccanica, un casalingo, una pastora, una muratora e una sindaca. Abbiamo poi chiesto ai bimbi e alle bimbe di immaginare di essere anche loro degli abitanti di questo paese e quindi di trovare un abbigliamento e degli accessori e poi presentarsi al gruppo e giocare assieme. I bambini e le bambine si sono divertiti tantissimo a vestirsi da ballerina, pittrice, poliziotto e poliziotta, donna samurai, cuoco, dottore e dottoressa, scienziato e scienziata, calciatrice, sub. In questo modo hanno sperimentato una delle attività piú importanti per i piccoli: il gioco simbolico, fondamentale per lo sviluppo cognitivo ed emotivo. Il travestimento ha un ruolo speciale tra i tipi di gioco simbolico perché permette di sperimentare diverse parti di sé, anche grazie alla socializzazione con gli altri bambini. Vogliamo tranquillizzare tutti coloro che si sono spaventati leggendo la parola ‘travestimento’, infatti questa non deve essere confusa con la parola ‘travestitismo’ e ricordiamo che il gioco del travestimento ha un valore pedagogico indiscusso, visto che permette la libera espressione di sé e l’incremento dell’autostima e delle competenze sociali. A conferma di questo ribadiamo che l’angolo del travestimento é presente in tantissime scuole per l’infanzia. E poi, proviamo a pensarci, non é forse un gioco che tutti abbiamo fatto da piccoli? L’esperienza di questa mattina é stata positiva per i bimbi e le bimbe e anche per i loro genitori che ci hanno chiesto di poterla ripetere presto”.













