Non ha avuto nessun privilegio, sempre che questa assurda parola possa mai trovare spazio nel settore della sanità, Marco Di Palma, ex camionista di Buggerru. Per decenni ha guidato, per portare il pane a casa. Un lavoro usurante, come tanti altri, soprattutto per la schiena. Gli arrivi dei primi dolori, poi la scoperta delle ernie e la necessità di fare visite e controlli. Gratis, cioè negli ospedali? “Cinque o sei mesi di attesa”. E allora, anche lui ha aperto il portafoglio per andare dal privato: “Nonostante un infortunio che mi ha portato ad avere una piccola percentuale di invalidità”, spiega, a margine della video intervista, l’uomo. Che snocciola numeri su numeri: “Ecografia pagata 45 euro, la risonanza duecento e la visita dall’ortopedico altri cento euro. Avevo un’urgenza, è sempre meglio sapere subito quando c’è qualcosa, nel mio caso problemi alla schiena”. E, anche se l’attesa non avrebbe portato a grossi stravolgimenti, perchè “le ernie ci sono”, il fatto di dover pagare per conoscere in tempi rapidi le sue condizioni di salute l’ha lasciato amareggiato: “Sapevo che c’erano tempi lunghi, si sa che per certe visite è così. Purtroppo, così funziona la sanità, con i tagli che hanno fatto”.
E non si è trattato, nel suo caso, di dover solo pagare le prestazioni mediche in privato: “Sono dovuto andare ad Iglesias e sino a Cagliari, da Buggerru”. Quindi, c’è da mettere nel conto anche la benzina, spesa per raggiungere gli studi dei medici privati: “Una situazione non idilliaca”, osserva. “Cosa cambiare nella sanità? Non lo so, ci sono altre persone che devono prendere le decisioni. Noi non sappiamo nemmeno perchè la situazione attuale sia così”.










