“L’idea è quella un censimento dei cani in città che oltre al microchip prevede una profilazione genetica per trovare i responsabili delle deiezioni trovate sul suolo pubblico e applicare le relative sanzioni”, spiega Floris, “con queste si ripagherebbe il costo del censimento e nello stesso tempo si arginerebbe il fenomeno delle deiezioni per strada. Accade già in altri comuni: si avrebbe un banca dati di dna dei cani che permetterebbe di smascherare i proprietari maleducati responsabili dell’imbrattamento di marciapiedi e giardini”. “Csi Casteddu”, ha ironizzato su Facebook Giulia Andreozzi, Progressisti, “si discute mozione del collega Benucci su educazione civica e cinofila. Interviene consigliere di maggioranza per auspicare si raccolga il dna dei cani per risalire all’autore delle deiezioni non raccolte. E noi i nostri agenti di polizia locale li immaginiamo così”.









