L’universo dei volontari, quel mondo infinito fatto di piccoli gesti, situazioni, fatto e creato da persone, normali, come tante, gesti significativi che, se voluti col cuore, danno speranza, dignità, sorriso, positività e … voglia di vivere a chi spesso resta in solitudine, a combattere il proprio disagio, quotidiano. Manuela Ambu, 30enne, vive a Monserrato, impegnata nel sociale e volontaria di alcune associazioni nel cagliaritano.
Ha iniziato ad affacciarsi al mondo del volontariato qualche anno fa, dopo esser passata in oncoematologia pediatrica, al Microcitemico di Cagliari, con il marito durante il periodo del Natale, per donare una cucina giocattolo, per i piccoli pazienti ricoverati e alcuni doni per ognuno di loro: «E’ stata una delle circostanze più belle della mia vita – racconta – ricca di emozioni e qualche lacrima, entravo in quel reparto tenendo nel cuore mio nonno e Rebecca, una bimba meravigliosa: ci hanno lasciato proprio a causa di quel male così ‘bastardo’ , tante emozioni, che sono difficili da spiegare. Sono rientrata a casa e continuavo costantemente a pensare a loro, alle loro famiglie. Da li è iniziato tutto il mio impegno costante, giornaliero, per i più deboli, ho un occhio di riguardo per i pazienti oncologici, ma io da quel giorno mi occupo di tutti i più deboli. Dai senzatetto, alle famiglie in difficoltà, ai bimbi che vivono situazioni difficili, ai disabili, penso un pò a tutti, cercando di riportare il sorriso in ognuno di loro, nel mio piccolo, esaudendo sia il loro desiderio di incontrare un personaggio famoso, (dal calciatore al cantante), ma anche semplicemente sostenendo la famiglia sui beni primari, essenziali. Il mio impegno e’ rivolto un pò a tutti, non solo ai bambini e agli adulti ospedalizzati. Ieri durante il biennale Rubium, organizzato dal Rotary Club di Sassari Nord, ho ricevuto un riconoscimento speciale. Ne sono onorata, io al momento, per motivi di salute, non posso donare il sangue e quindi mensilmente con Thalassazione organizzo i ‘raduni del cuore’ e coinvolgo una media di 30/40 persone per donare, per ridare un senso alla vita. Essere donatore di sangue significa aiutare gli ammalati che necessitano del sangue per sopravvivere, per cui, approfitto per dirvi di recarvi a donare, c’è costantemente bisogno di sangue per tutti, talassemici, pazienti oncologici, interventi, parti, queste persone hanno bisogno di tutti voi. Ci sono tante esperienze che porto nel cuore, troppe stare a raccontarle sarebbe impossibile, il mio impegno costante viene ripagato, dai sorrisi dei bambini e da un semplice grazie detto con il cuore, questo mi basta e’ il riconoscimento più grande che io possa ricevere».
I RADUNI DEL CUORE. “Sul web gira questa frase: quando mi chiedono: “Perche lo fai? Ti pagano?” Io rispondo: “Si, mi pagano e nemmeno poco, mi pagano con un sorriso, con un “grazie”, con la consapevolezza di aver dato qualcosa di prezioso a qualcuno in difficoltà,ma quello che ricevo sicuramente, ha un valore inestimabile, non paragonabile a nulla. Quello che ricevo, non sono soldi, è amore e gratitudine, le due cose più belle della Vita. Io credo che non esista frase più adatta, la sento mia. Ci tengo a ringraziare oltre che tutta Thalassazione, Luciana Marotta presidente dell’ Abos, per tutto il suo impegno rivolto a tutti i bambini ospedalizzati, una grande donna, un esempio per me. E la mia meravigliosa amica Michela AcquaFresca e suo marito Robert (ex calciatore del Cagliari) per aver sostenuto i miei progetti e per avermi aiutata a realizzarli. Ora sta nascendo un qualcosa di molto importante che sarà un punto d’appiglio per tante persone in difficoltà, al momento non posso dire di più, ma sarà un grande progetto. Io ho un bimbo di 5 anni, e vederlo così altruista e così pieno d’amore è una delle mie soddisfazioni più grandi, sarà un meraviglioso volontario per il futuro. Grazie ad Ivano Argiolas e Matteo Pusceddu, che mi hanno permesso di diventare responsabile dei raduni del cuore, ruolo fondamentale e prezioso per il mio percorso”.











