La famiglia di Manuel Mameli aspetta con il cuore in gola una notizia certa. A Selargius, così come in tutta la Sardegna, cresce l’angoscia per il destino del giovane sardo dato per disperso in Ucraina, dove combatteva nella legione internazionale a fianco delle forze armate ucraine contro l’invasione russa. Ma al momento non ci sono conferme ufficiali: né sulla sua morte, né sulle sue condizioni.
La notizia della sua possibile uccisione, circolata ieri, ha gettato nello sconforto amici, conoscenti e tutta la comunità selargina. Manuel Mameli, 25 anni, nato a Cagliari il 14 marzo 2000, risulta disperso dal 18 maggio. Il suo corpo si troverebbe, secondo fonti internazionali, in un’area dell’est ucraino controllata dai russi, nei pressi di Pokrovsk, teatro di pesanti combattimenti. Sarebbe stato colpito da un drone russo: ma l’assenza del corpo e l’impossibilità di accesso al territorio da parte delle autorità ucraine e consolari fanno sì che, al momento, Manuel sia ufficialmente “disperso in azione”. La famiglia, che chiede silenzio e rispetto in queste ore drammatiche: la sorella Stefania sui social ribadisce che Manuel non era un mercenario, ma un ragazzo coraggioso, partito volontariamente per difendere un ideale. Anche l’amministrazione comunale di Selargius segue la vicenda con apprensione. “Siamo in costante contatto con il padre di Manuel, ma al momento non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali, e rispettiamo la richiesta di silenzio della famiglia”, dice la vicesindaca Gabriella Mameli. Il silenzio che circonda la sorte del giovane combattente tiene in sospeso un’intera comunità. In tanti, a Selargius e in tutta l’Isola, sperano ancora.











