Un chiavistello, una scrivania e una scritta sul muro: la madre di Manuel non si arrende e pubblica su Facebook i tre indizi che hanno guidato la narrazione di Alessandra Viero su Rete 4, associandoli alle incongruenze da lei riscontrate. E quindi, al chiavistello della porta d’ingresso, che secondo la ricostruzione fornita dalla ex nuora Valentina era stata serrata dall’interno, Roberta Mamusa allega un documento che riporterebbe invece come la porta non soltanto non fosse chiusa a chiave, ma anche di come fosse stata aperta dai soccorsi solo in parte, perché a ostruirla c’era il corpo senza vita del marito di Valentina.
“ Oggi grido tutto il mio dolore di madre – aveva ricordato Roberta Mamusa due anni fa, in una lunga lettera che il clamore suscitato dall’intervista in prima serata della Pitzalis ha fatto riaffiorare in rete – e voglio solo che mio figlio venga ricordato per quello che era veramente. Niente me lo riperterà indietro, ma sento che devo stringere i denti e parlare al posto di Manuel”. Alla scrivania, che secondo il racconto di Valentina veniva trascinata ogni notte davanti alla porta con tutto il suo contenuto, per impedirle di uscire, la madre di Manuel associa una foto del mobile in questione. “Un po’ difficile da spostare”, commenta un utente, forse considerandone l’altezza, la cassettiera, i quattro ripiani, i tanti volumi riposti sugli ultimi due piani. E poi c’è la scritta.
Un controverso “Vale ti amo” che Manuel aveva inciso su muretto della piazza principale di Gonnesa nell’autunno del 2004, come riportato dalla ragazza nel libro “Nessuno può toglierti il sorriso”, e che poi sarebbe stata cancellata. E nelle oltre duemila persone aggiuntesi in pochi giorni al gruppo “Verità e Giustizia per Manuel”, che conta ora oltre 19.000 contatti, c’è chi reclama a gran voce la riapertura del caso Pitzalis per dare sollievo al bisogno di certezze dei genitori di Manuel Piredda. “La mia vita è finita insieme a mio figlio – aveva concluso nella sua lettera Roberta Mamusa – e solo chi è mamma può capire il dolore che mi schiaccia tutti i giorni. Non esiste più niente per me, guardo le sue foto e mi sembra tutto così irreale. Ma questa volta andrò avanti senza fermarmi”.












