La discussione nazionale sulle mance tocca da vicino anche i ristoratori cagliaritani. C’è chi, come Simone Deidda del ristorante Basilio, invita alla cautela: “Il cliente deve poter scegliere in base alle sue possibilità e gradimento se lasciarla o meno; mettere una “ulteriore tassa” mi sembra fuori luogo. Poi, se i suoi affari non vanno per il verso giusto, deve farsi una domanda e darsi una risposta”. Parole che segnano una posizione netta: per Deidda l’andamento degli affari non può e non deve dipendere in alcun modo dalle mance, che restano una libera scelta del cliente. Dall’altra parte la posizione di FIPE-Confcommercio, che invece ne sottolinea il valore come riconoscimento del lavoro e strumento per rendere più attrattivo il settore: “Le mance sono lo strumento migliore che i clienti hanno per premiare l’impegno e la passione di chi fa dell’ospitalità la propria ragione di vita. Contribuiscono, inoltre, a rafforzare il reddito dei lavoratori dei pubblici esercizi: un riconoscimento del valore e della professionalità di questi ultimi, che aiuta ad accrescere la qualità del servizio”. La Federazione ricorda che la legge di bilancio 2023 consente di pagarle anche con carta di credito, con tassazione agevolata al 5%. “Grazie alla nuova normativa il numero di clienti che lascia le mance in modalità digitale è cresciuto sensibilmente – spiega FIPE – ma molto resta da fare: serve che i POS siano adeguati e che i clienti vengano informati, anche inserendo la possibilità direttamente nei menù”.








