Ha fatto una prima risonanza a maggio, dopo due mesi ha avuto la triste conferma: “Tumore nella zona del cervello”. E per Rebecca Gurzetti, 41enne di Selargius, figlia dell’indimenticabile calciatore Carlo, è iniziata la battaglia più importante, quella per la vita. Costellata, stando al suo racconto, da molti assurdi ostacoli che l’hanno portata ad aprire una raccolta fondi, lei che ha dovuto lasciare il lavoro di cameriera d’albergo e con due figli piccoli a carico, per farsi operare al Besta di Milano. Se arriveranno i rimborsi dalla Regione, bene, se non arriveranno bene lo stesso. Come mai? “Ho già ricevuto molte donazioni, ho un gruppo di amici che mi aiuta e mi sostiene. So già che potrò partire in Lombardia anche senza nessun rimborso”. Ma come mai andare sin lì, se è possibile essere operati anche in Sardegna o a Cagliari? Presto spiegato: “Dopo le prime visite al Brotzu, il neurochirurgo che mi seguiva è sparito per circa due mesi. Solo pochi giorni fa mi è stata spedita un’email con la quale mi comunicavano che potevo essere operata proprio al Brotzu, ma ormai le mie scelte le ho fatte”. Ha dovuto lasciare il lavoro, per curarsi: “Mi sono accorta che la vista stava peggiorando, e ancora oggi peggiora di continuo. Contavo su un sussidio comunale o sul reddito di cittadinanza, ma la mia richiesta è stata respinta per ben due volte”.
E il medico sparito nel nulla l’ha portata, unitamente “allo scrivere email all’Urp e contattare qualche conoscente che lavora al Brotzu, a dirottare il suo percorso in modo radicale “Se l’intervento andrà bene potrò essere nuovamente sorridente e felice. Tutti i soldi ricevuti sinora li sto utilizzando in parte per le grosse spese e per partire serenamente all’ospedale”. Per iniziare, si spera una vita nuova senza più il tumore.










